LADISPOLI – I finanzieri della tenenza di Ladispoli, nell’ambito del contrasto alla commercializzazione di prodotti contraffatti nella qualità o nel marchio, hanno individuato una società di capitali con sede ad Anguillara Sabazia. La società, gestita da un cinese, era dedita al commercio all’ingrosso di abbigliamento, con un volume d’affari di milioni di euro, realizzati con la vendita in tutta l’Italia centro meridionale di merce varia (pantaloni, felpe, body per bambine, maglioncini e altro) con marchi contraffatti e imitazioni di famosi personaggi dei cartoni animati, coperti dal copyright. I pezzi risultavano talmente veritieri da indurre nell’inganno gli inconsapevoli clienti. Le fiamme gialle di Ladispoli, su delega della magistratura, dopo le opportune verifiche, hanno eseguito distinte perquisizioni domiciliari. L’attività di polizia giudiziaria ha interessato il luogo dichiarato al fisco quale sede della società, nonché la residenza romana del cinese, amministratore unico della società ed il deposito-punto vendita all’ingrosso situato in zona portuense, all’interno del centro polifunzionale ‘‘Commercity’’ della capitale. Ed è proprio in quest’ultimo posto che i finanzieri hanno trovato la prova di ciò che cercavano. All’interno del deposito erano infatti immagazzinati centinaia di scatoloni imballati, arrivati in Italia dalla Cina, dopo un passaggio intermedio in Germania. Effettuate le dovute ispezioni, le fiamme gialle si sono concentrate su una cinquantina di scatoloni nascosti sotto altri contenenti abbigliamento vario commerciabile. All’interno di tali scatoloni sono stati rinvenuti ben 16.250 tra maglioni, felpe e magliette riportanti raffigurazioni, che fedelmente imitavano i marchi di ‘‘Hello kitty’’ e di ‘‘Woody woodpecker’’, personaggio della warner bros, meglio conosciuto come ‘‘picchiarello antropomorfo’’ che al costo di produzione in Cina di 0,30 centesimi di euro, avrebbero fruttato ben oltre 300mila euro, considerando un prezzo medio di vendita al cliente italiano di 20 euro all’uno. Tutta la merce è stata sequestrata ed il cinese denunciato alla procura della repubblica. Nell’attività svolta dai finanzieri di Ladispoli emergono due dati importanti: oltre al sequestro della merce contraffatta, l’enorme danno che continuamente viene arrecato alle imprese produttrici italiane a seguito della vendita di merce varia prodotta nel paese asiatico e contraffatta, in violazione alle varie leggi del copyright. Per non parlare del probabile concreto pericolo che corre chi indossa tali prodotti dei quali non si conoscono le modalità di produzione nè la qualità degli inchiostri, dei prodotti chimici e dei materiali utilizzati.
Ale.Ro.
Cronaca
2 Novembre 2011
Abbigliamento contraffatto: sequestrati 16.250 capi

