Politica
2 Novembre 2011
Acea, maggioranza ancora divisa

CIVITAVECCHIA – L’impegno dei consiglieri di opposizione, Marco Piendibene, Alessandro Manuedda e Vittorio Petrelli, di presentare in consiglio comunale la mozione ‘‘Acqua bene comune’’ dopo la riunione di movimenti e partiti legati al Coordinamento, a quanto pare è destinato a coinvolgere anche alcuni membri della maggioranza. Al di là dell’intervento di Roberta Galletta (Pd) che ha richiamato tutti ad un maggiore confronto all’interno del soggetto politico di centrosinistra (consapevole della diversità di vedute in merito al passaggio ad Acea Ato2), le larghe intese si spaccano in vista del provvedimento destinato ad approdare presto all’aula Pucci. Gianfranco Iacomelli assume infatti una posizione differente rispetto al resto della coalizione: «Sono perfettamente d’accordo con il coordinamento – fa sapere – io mi rifaccio al programma del Sindaco che parla di una gestione pubblica dell’acqua». Il consigliere del Movimento per le autonomie è pronto a votare la mozione, spiegando che «prima di passare al privato occorre mettere in atto tutte quelle iniziative in grado di migliorare la situazione: revisione delle tariffe, miglioramenti sulla condotta e potenziamento degli uffici comunali». Icomelli è chiaro: «Nessuno può accusarmi di non essere fedele alla maggioranza – dichiara – sono coerente con i miei principi». Fabrizio Reginella invece ha cambiato idea Rispetto alla posizione assunta quando apparteneva alla Lista Saladini. Il consigliere della Grande coalizione afferma di aver valutato la situazione, carte alla mano e sposa l’ipotesi di un passaggio della gestione idrica ad Acea. «È l’unica fonte di approvvigionamento – riferisce che non crea problemi. Non basta migliorare la rete perché aumentando il quantitativo di acqua in entrata, aumenterebbero i trialometani e l’arsenico contenuto». Tuttavia su una cosa Reginella è categorico: «Voto il passaggio ad Acea solo se viene garantita la tariffa stabile, senza aumenti. Inoltre il Comune dovrà farsi carico degli oneri per le fasce sociali più deboli». Rimane l’enigma ‘‘Mario Fiorentini’’, che difficilmente tornerà indietro rispetto alla posizione assunta nel 2006.