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    Cronaca
    2 Novembre 2011
    Arrestato l’ex agente che tentò di farsi esplodere

    CIVITAVECCHIA – Nuove vicissitudini giudiziarie per un ex agente di polizia penitenziaria di 42 anni, sorpreso dai carabinieri in possesso di un’arma illegalmente detenuta. Così Daniele Di Pancrazio nella serata di venerdì è finito in manette a seguito di una perquisizione operata dagli uomini dell’arma nella sua abitazione in via dei Ciclamini. Da tempo i militari della stazione ‘‘Civitavecchia Principale’’, comandata dal luogotenente Giuliano Mangoni, hanno disposto dei servizi di controllo mirati nei confronti di persone già coinvolte in episodi di armi, arrivando questa volta a bussare alla porta dell’ex agente, residente a San Gordiano. Un uomo che quattro anni fa aveva già avuto grossi problemi con la giustizia: dopo un litigio furibondo con la moglie, l’allora trentottenne in forza al carcere di Aurelia si barricò all’interno della propria abitazione con il figlioletto di tre anni, minacciando di far saltare in aria lo stabile. Affermazioni che preoccuparono particolarmente le forze dell’ordine, in quanto l’agente sostenne di essere in possesso di un discreto quantitativo di armi ed esplosivi. Le trattative quella volta durarono ore, condotte, vista la delicatezza del caso, dall’allora Procuratore capo della Repubblica Consolato Labate, che riuscì a convincere l’uomo, fortemente provato da un digiuno durato cinque giorni e dall’assunzione di farmaci che contribuirono a renderlo poco lucido, a desistere dall’insano gesto. I medici incaricati dalla locale Procura di eseguire una perizia, stabilirono che al momento del fatto questi era incapace di intendere e di volere. Chiuso quindi il conto con la giustizia, fino alle 20 di venerdì, quando i carabinieri hanno proceduto alla perquisizione domiciliare. Durante l’ispezione i militari dell’arma hanno rinvenuto una pistola Beretta semiautomatica, illegalmente detenuta in quanto al quarantaduenne sospeso dal servizio fu vietato di possedere armi. Dopo l’arresto è stato associato al carcere di Borgata Aurelia, mentre sono in corso le indagini coordinate dal sostituto procuratore Pantaleo Polifemo, per risalire alla provenienza della pistola.