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    Sanità
    2 Novembre 2011
    Asl RmF, massimo impegno negli istituti penitenziari

    CIVITAVECCHIA – Si è svolto ieri mattina alla casa Circondariale di Borgata Aurelia un incontro tra la delegazione dell’Osservatorio regionale sulla sanità penitenziaria, coordinata dal dottor Sandro Libianchi, quale rappresentante del Presidente della Regione, ed i vertici della Asl RmF, alla presenza del direttore del supercarcere Silvana Sergi. Una riunione nel corso della quale sono stati affrontati tutti gli aspetti operativi della medicina penitenziaria coordinati dall’azienda sanitaria e le strategie di intervento che la stessa azienda ha messo in campo negli ultimi mesi per migliorare l’assistenza sanitaria nei due istituti di pena civitavecchiesi. “Abbiamo lavorato e stiamo tuttora lavorando su due filoni complementari – ha precisato il direttore sanitario Giuseppe Quintavalle – l’adeguamento delle strutture sanitarie interne con conseguente ammodernamento delle dotazioni strumentali e infrastrutturali, e l’implementazione di più funzionali protocolli sanitari attraverso le sinergie con il Dipartimento di Prevenzione, il Dipartimento di Salute Mentale, il Coordinamento Sert per le tossicodipendenze, il Dipartimento Materno Infantile e le Unità Operative di Chirurgia Generale e Medicina Interna. Alcuni risultati sono già visibili ed apprezzabili ma il nostro impegno è “in progress” per assicurare una risposta efficiente ai bisogni di salute di quel particolare target di popolazione rappresentato dai detenuti”. Anche il coordinatore regionale Libianchi ha sottolineato come sia risultata importante e significativa l’azione della Asl RmF. “La ristrutturazione dell’infermeria interna – ha spiegato – l’assegnazione di personale supplementare, l’aumento della medicina specialistica e la copertura nelle 24 ore della guardia medica interna ci hanno ben favorevolmente impressionato”. Soddisfatto anche il direttore generale della RmF Salvatore Squarcione il quale ha aggiunto come “i detenuti sono comunque visti come cittadini che hanno eguali diritti di ricevere un’assistenza sanitaria qualificata, pronta ed efficace. Stiamo lavorando – ha concluso – anche sul versante della prevenzione, come per Tbc , patologie ginecologiche e alimentazione, al fine di intervenire precocemente e dare senso compiuto al concetto prioritario di tutela assistenziale in ambito fisico ed ancor prima psicologico. E’ per noi uno sforzo notevole sia per condizioni che per risorse disponibili ma per quanto ci riguarda continueremo a fare il possibile per questa quota di cittadini la cui salute, sia sul piano della promozione che della tutela, è oggi affidato all’intervento delle Asl”.