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    Cronaca
    2 Novembre 2011
    Attentato incendiario alla Coser

    CIVITAVECCHIA – Carte e suppellettili anneriti dal fumo, ammucchiati all’aperto dagli operai, raccontano di un brutto risveglio per la Coser, vittima all’alba di un attentato incendiario. Era ancora buio quando qualcuno ha forzato la porta d’ingresso arrivando fino al bar e dopo aver rotto la serratura vi si è introdotto con il chiaro intanto di cercare soldi. Questa la ricostruzione più attendibile riguardante quanto accaduto in via Maradona, dove ignoti hanno causato ingenti danni alla struttura che ospita la piscina. Ad agire, quasi sicuramente dei dilettanti, i soliti malfattori di bassa lega, probabilmente tossicodipendenti, a giudicare dalla reazione che hanno avuto, moltoINCENDIO probabilmente irritati dal fatto di aver racimolato solo pochi spiccioli. Chi si è introdotto nei locali di via Maratona infatti, non avendo raggiunto l’obiettivo di prendere soldi, si è accanito contro la struttura, dando fuoco a del materiale posizionato in un angolo e innescando così un incendio che in pochi minuti ha raggiunto l’angolo contenente i documenti della segreteria Coser, il soffitto e le pareti. Quando, intorno alle 5, la signora delle pulizie si è presentata al lavoro ha notato la presenza del fumo, chiamando i Vigili del fuoco, prontamente intervenuti sul posto. Probabile quindi che chi ha agito lo abbia fatto pochi minuti prima dell’arrivo della donna, forse intorno alle 4,30. Le vasche sono state risparmiate, diversamente da quanto accaduto nei mesi scorsi ad un altro impianto cittadino i cui gestori, dopo aver ricevuto nottetempo una visita dei vandali, hanno ritrovato in acqua lettini e sedie a sdraio. E questo allontanerebbe l’ipotesi che ad agire possano essere stati dei ragazzini che non padroneggiano a pieno i rudimenti del vivere civile. Le indagini sull’accaduto sono affidate agli agenti del commissariato di viale della Vittoria, che hanno già rilevato impronte e prelevato del materiale utile alla ricostruzione dell’episodio. Massimo riserbo da parte degli inquirenti, impegnati nell’individuazione dei responsabili dell’attentato INCENDIOincendiario, operazione resa complicata dall’ubicazione della struttura, isolata rispetto al centro abitato, dove difficilmente qualcuno può aver visto o sentito qualcosa.