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    Cronaca
    2 Novembre 2011
    Cerveteri alla marcia per la pace Perugia Assisi

    CERVETERI – “Il Comune di Cerveteri ha deliberato l’Adesione alla Marcia per la Pace Perugia Assisi, organizzata anche quest’anno dalla Tavola della Pace e dal Coordinamento Nazionale degli Enti locali per la Pace e i Diritti Umani. La Marcia si svolgerà domenica 16 Maggio”. A parlare è Lucia Lepore, Delegata alle Politiche della Pace, che ha spiegato le ragioni che hanno indotto l’amministrazione del sindaco Gino Ciogli a partecipare attivamente all’evento. “Tradizionalmente la Marcia si svolge a Settembre – prosegue Lepore – ma quest’anno la data è stata anticipata per facilitare la partecipazione degli studenti e degli insegnanti impegnati durante l’anno scolastico in percorsi di educazione ai diritti umani e alla pace, alla legalità e alla solidarietà. Moltissimi hanno già aderito. Più di cinquemila studenti provenienti da tutta Italia con i loro insegnanti saranno a Perugia fin dal 14 Maggio per confrontare le loro esperienze didattiche sui temi dei diritti umani nel Forum della Pace e nel Meeting dei Giovani. Tutte le Piazze di Perugia saranno invase da migliaia di giovanissimi studenti che esporranno i loro lavori. Domenica 16 maggio un coloratissimo corteo di migliaia di persone percorrerà i venti chilometri che separano il centro storico di Perugia dalla città di Assisi, conosciuta in tutto il mondo e considerata “città della pace.” Tra i partecipanti vi saranno esponenti laici e religiosi di ogni parte del mondo, giovani, cittadini, associazioni, organizzazioni sindacali, tutti impegnati nella difesa dei diritti umani, nella ricerca della giustizia sociale e nella lotta alla povertà. Questa Marcia, che ormai costituisce un atteso appuntamento, è stata ideata e realizzata per la prima volta il 24 Settembre del 1961 da Aldo Capitini, pensatore, filosofo, pacifista e propugnatore della non violenza, la cui opera è ancora poco conosciuta benché sia stato tra i primi a diffondere e a teorizzare in Italia il pensiero non violento di Gandhi. Nel contesto politico e culturale del tempo, caratterizzato da blocchi militari e politici contrapposti tipici della guerra fredda, Capitini faticò non poco a dare vita ad una manifestazione che, nel suo pensiero, doveva essere popolare e non violenta, ma attiva e critica nei confronti delle situazioni di ingiustizia esistenti. Era profondamente convinto che bisognasse “animare dal basso” e riuscì a coinvolgere molte persone che lottavano per la giustizia ma certamente non conoscevano né praticavano i metodi non violenti di Gandhi.
    Nonostante il suo impegno,la prima Marcia Perugia Assisi, “Per la Pace e la Fratellanza fra i Popoli”, fu molto osteggiata e ci furono resistenze: il Prefetto di Perugia inviò alle Amministrazioni Comunali e Provinciali una circolare in cui proibiva di portare i gonfaloni delle città e gli ambienti ecclesiastici si mostrarono diffidenti. La fede e la determinazione di Capitini ebbero alla fine ragione. Ci fu una grande partecipazione di lavoratori, giovani ed intellettuali e fu un successo. Erano state mobilitate le forze di polizia lungo tutto il percorso della Marcia ma nulla accadde, e non per la presenza di queste ultime ma per l’autodisciplina dei partecipanti . Con quella Marcia – continua Lepore – fu chiaro per la prima volta in Italia che la nonviolenza aveva qualcosa da dire e che non era inerte e passiva accettazione dei mali esistenti ma una forma attiva di lotta con un proprio metodo di azione. Capitini stesso racconta l’esperienza di quella giornata nel libro “Opposizione e Liberazione”: “La Marcia ha qualcosa di festoso – non contrito – e di aperto, perché unisce persone di idee diverse accomunate da un unico orizzonte universale”; e ancora “La Marcia è una decisione pratica che si prende dopo aver pensato e parlato, come al sommo di una decisione importante; è una celebrazione di solidarietà impegnata. Dopo il 1961 la Marcia fu organizzata nuovamente nel 1978 e aveva come motto “ Mille idee per la Pace”. La terza Marcia ci fu nel 1981 con il motto”Contro la guerra: ad ognuno di fare qualcosa”. Poi, dal 1985 fino ai giorni nostri, la Marcia ha assunto una cadenza biennale e ha cominciato ad essere l’appuntamento più importante per tutto il movimento pacifista italiano e internazionale”.
    Quest’anno è arrivata alla sua 18° edizione e ha conservato lo spirito con cui è nata. La Marcia si fa nel nome alto della Pace, che non ha colore politico ma è un bene universale che dobbiamo difendere in prima persona, senza delegare a nessuno, come Capitini, come Gandhi. La Marcia di quest’anno è un invito a reagire contro le troppe violenze, gli egoismi, i razzismi, le mafie, le censure, le paure,le guerre che sembrano dominare il nostro tempo.
    “È importante – commenta il sindaco Gino Ciogli – fare sentire la voce di chi crede in una Cultura della Pace. Andiamo insieme, andiamo in tanti e portiamo le Bandiere della Pace, con i colori dell’arcobaleno, simbolo della Pace fra cielo e terra e fra tutti gli uomini e le donne del mondo. Sarà, come sempre, una bellissima manifestazione”.
    Per la Marcia non c’è bisogno di una particolare preparazione atletica.
    È una lunga, tranquilla camminata di 20 chilometri, insieme a tanti amici, passando per pittoresche strade di campagna. Si parte da Perugia intorno alle ore 9 e il pullman ci precederà ad Assisi per riportarci a Cerveteri in serata. Il costo è intorno ai 15 euro per gli adulti. Per chi dovesse avere problemi c’è un servizio navetta messo a disposizione dai Comuni di Perugia e Assisi. “Infine – conclude Lepore – voglio ricordare le bellissime parole di Eleanor Roosvelt, Presidente della Commissione delle Nazioni Unite, che preparò e approvò la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani: ‹Non basta parlare di Pace, uno ci deve credere e non basta crederci, uno ci deve lavorare›”.