di RICCARDO VALENTINI
CIVITAVECCHIA – Si decide domani sera il futuro di Matteo Masini. La sua permanenza sulla panchina nerazzurra è legata al direttivo convocato in fretta e furia dal presidente Tersigni, che ha chiesto agli altri membri del consiglio (suo figlio Sebastiano, Lucio Vetrella, Luigi Vespignani ed Ugo Amicizia) di confrontarsi sul difficile momento che la squadra sta vivendo i nerazzurri. Il patron non ha mai confermato che all’ordine del giorno ci sia l’esonero del tecnico, ma è scontato pensare che al centro dei lavori ci sia proprio la posizione del tecnico. Tersigni gli ha affidato la panchina con grande fiducia, andando anche contro i preconcetti di chi lo riteneva ancora acerbo per guidare una formazione di Eccellenza. La stima non è venuta mai meno – neppure in questo momento critico – ma a quanto pare il patron non ha digerito le dichiarazioni del mister e soprattutto le continue lamentele sugli under a disposizione. Nonostante questo comunque il presidente potrebbe concedergli un’altra chance facendo diventare la trasferta di Monterosi un’ultima spiaggia per il tecnico. In ogni caso il patron vorrà sentire anche il parere degli altri consiglieri anche per avere un quadro più ampio – e con diverse prospettive – della situazione.
Una situazione insomma di profonda amicizia di cui inevitabilmente risente anche il gruppo, che ieri è tornato al lavoro al Fattori. Gli allenamenti sono cominciati con un’ora di ritardo perchè il mister ha tenuto a raporto la squadra negli spogliatoi a lungo. Un serrato faccia a faccia per cercare di analizzare, anche dal punto di vista psicologico, cosa è che condiziona in negativo le prestazioni ed i risultati. Fuori dallo spogliatoio bocche rigorosamente cucite in attesa degli sviluppi del direttivo di domani sera con l’incombenza di fare il punto della situazione affidata a Bruno Luci, trade union tra squadra e dirigenza in un clima obiettivamente pesante. «Il momento è delicato – afferma il Direttore Generale – ma sia i ragazzi che il mister sanno che nel calcio si possono vivere situazione di questo genere. Cosa accadrà? Staremo a vedere, ma adesso bisogna solo concentrarsi sul lavoro e lasciar fuori tutte le altre questioni». Il Dg sposta anche l’attenzione sul mercato: «Stiamo continuando a cercare rinforzi – si congeda il Dg – per sistemare definitivamente la squadra e trovare la quadratura del cerchio».
I NUMERI DELLA CRISI – La terza sconfitta stagionale casalinga apre una profonda crisi in casa Civitavecchia. Analizzando i numeri i nerazzurri hanno un ruolino di marcia disastroso in casa, dove hanno la media di 0,40 punti a partita, ottenuti grazie a due pareggi (entrambi per 1-1 contro Giada Maccarese e Vis Velletri) e, con quella di domenica, tre sconfitte (i nerazzurri avevano già perso in casa per 1-0 con Real Pomezia e Pescatori Ostia). Fuori casa il trend è migliore con 1,25 punti di media. Alla brillante vittoria di Fiumicino per 3-1 sono da aggiungere i due pareggi ottenuti per 2-2 con Anziolavinio e Stella Polare e la sconfitta di due domeniche fa di Cecchina per 2-0. In totale sono quindi 2 gol fatti (di cui uno su rigore) e 6 subiti in casa, 7 fatti e 7 subiti fuori. Preoccupa seriamente invece l’andamento della squadra. Nelle prime partite Masini lamentava i numerosi infortuni che restringevano la sua possibilità di scelta e che avevano compromesso la condizione atletica di giocatori chiave. La squadra è stata impostata per effettuare pressing alto e sovrapposizioni, con il migliorare della condizione sarebbe migliorato anche il gioco, affermava il mister. Cosa che effettivamente stava succedendo, con il trionfo di Fiumicino che sembrava aprire una svolta, dopo alcuni punti persi per strada anche per colpa del giovane e inesperto portiere Rinaldi, inadatto a sostituire il titolare Baroncini. Invece da quella partita, che sembrava segnare una rinascita per la stagione dei nerazzurri, è iniziata una preoccupante involuzione dal punto di vista del gioco. Contro il Maccarese Ruggiero ha lasciato la squadra in dieci per più di un’ora, ma contro il Cecchina e l’Ostia Mare è mancata soprattutto l’anima. Sembra che il gioco sia ripetitivo e che gli avversari abbiano imparato a bloccare le iniziative dei civitavecchiesi. Si insiste nel cercare i cross dal fondo per la testa di Gagliardini, ma se gli avversari bloccano le corsie laterali non si trovano alternative. La rosa è corta e ci sono pochi ricambi, le colpe di questi scarsi risultati non sembrano essere imputabili solamente alla mancanza di giovani. Il nervosismo è in crescendo con tre espulsioni in tre partite fra reazioni e proteste, ingenuità che affossano un Civitavecchia già in difficoltà. Ci sarà bisogno di una svolta nei risultati, e anche in fretta, perché la zona retrocessione è molto più vicina dei vertici della classifica.

