Sport
2 Novembre 2011
Colombini: «Torno al Civitavecchia per riprendermi ciò che mi era stato tolto»

 di RICCARDO VALENTINI

CIVITAVECCHIA -Mentre la piazza attende di sapere i nomi dei nuovi arrivi e dei partenti, si presenta nuovamente ai tifosi del Civitavecchia Gabriele Colombini, centrocampista centrale che ha già vestito la casacca nerazzurra due stagioni fa, quando la squadra allora guidata da Caputo (con alcuni mesi di gestione Mariotti) scese dalla D all’Eccellenza: «Mi era dispiaciuto andare via perché con la piazza mi ero trovato bene – le prime parole da nerazzurro di Colombini – ma c’erano stati dei dissapori, e non per colpa mia, che mi costrinsero a cambiare squadra. Torno per riprendermi ciò che mi era stato tolto e perchè sono convinto della bontà di questo progetto. Civitavecchia è una piazza importante, un palcoscenico che merita ben altre categorie. Il mister mi ha voluto ed io ne sono felice, sono in ottimi rapporti con lui dentro e fuori dal campo, lo reputo una brava persona ed estremamente competente nel suo lavoro. La mia posizione in campo è sempre stata quella del centrocampista davanti alla difesa, ma se il mister lo volesse sono ovviamente disposto a sacrificarmi e a giocare dove mi sarà chiesto. Con Palermo già ho giocato in passato all’Astrea e al Pisoniano, lo considero un ottimo giocatore e sono convinto che avremo una buona intesa. In queste categorie il segreto per vincere è soprattutto una grande organizzazione – continua il centrocampista – sia societaria sia di gioco. Lo scorso anno ero in una squadra che a leggere i nomi avrebbe dovuto ammazzare il campionato: così invece non è stato e abbiamo chiuso a venti punti dalla vetta. Non sempre servono i grandi nomi, servono semplicemente i giocatori giusti che sappiano fare il loro dovere in campo. Ho fiducia nel Civitavecchia, sono convinto che Clemeno e il suo staff non siano venuti qui per perdere tempo, e come ho già detto il mister è molto preparato. Non serve però fare proclami che lasciano il tempo che trovano, dovremo dimostrare sul campo il nostro valore e di meritare la parte alta della graduatoria». E vista l’esperienza della scorsa stagione non possiamo che concordare con il pensiero di Colombini: per fare bene in questa categoria, così come d’altronde anche nelle altre, servono non solo grandi nomi, a volte sintomo di tanta presunzione e poca voglia di lavorare, ma qualità tecniche, organizzazione di gioco e tanto spirito di sacrificio. Se tutti questi fattori saranno parte del nuovo Civitavecchia i tifosi potranno essere orgogliosi della propria squadra, sia che riesca a vincere il campionato sia che fallisca quell’obiettivo che tutti pensano ma che nessuno dice, la promozione in serie D. Il 28 luglio è previsto l’inizio della nuova stagione agonistica con tre giorni di allenamento in città e poi la partenza alla volta di Norcia, o una città vicina, dove i giocatori saranno impiegati per dieci giorni di ritiro. Lì sarà importante infondere lo spirito di gruppo e quella voglia di vincere che forse è mancata fin troppo all’inizio della scorsa stagione, quando i nomi ‘‘pesanti’’ contavano troppo e fu tolto troppo spazio al valore delle cose semplici, per puntare su tatticismi che nulla possono senza una buona preparazione atletica e voglia di mettersi in gioco.