Sport
2 Novembre 2011
Dalla Lni alle Olimpiadi junior: il sogno di Benedetti è realtà

 di ROMINA MOSCONI

CIVITAVECCHIA -Un civitavecchiese con la stoffa del campione fin dalla giovanissima età: questo è Daniele Benedetti, il giovane windsurfista loale, ‘‘made in Lni’’ che sta cavalcando e domando le onde di tutto il mondo con brillantissimi risultati e che martedì partirà alla conquista di Singapore, dove, insieme a Veronica Fanciulli, rappresenterà l’Italia e anche Civitavecchia alla prima edizione delle Olimpiadi Giovanili. Un ragazzo che non ha ancora compiuto 15 anni e che sta per arrivare alla competizione sportiva più ambita da tutti gli sportivi e che però ha mantenuto la calma giusta e non si è montato la testa. Timido e introverso, Daniele Benedetti, si allena costantemente fin da quando aveva 7 anni alla Lni Civitavecchia sotto la guida di mister Adriano Stella. «Questo sport mi è subito piaciuto e mi da una grande gioia e senso di libertà – ha spiegato Benedetti – nel 2003 ho fatto le mie prime gare a Palermo e ho vinto la Coppa Prima Vela e il Trofeo Atlantica a Cervia nella categoria ‘‘Kids’’. Poi sono passato nella categoria esordienti e anche in questa categoria con la nuova vela mi sono trovato bene anche perchè mister Stella è un ottimo coach che sa trascinare». Benedetti anche tra gli Esordienti ha mostrato le unghie e così a Grosseto si è accaparrato il titolo italiano nel 2007. Nell’anno successivo è invece passato nella categoria under 15 con la vela 6.8 e ha partecipato al campionato mondiale che si è tenuto a Formentera arrivando tra i primi 20. Da questo momento in poi per l’atleta civitavechiese il miglioramento è stato continuo fino alla primavera del 2008 quando nel campionato europeo che si è svolto alla Lni ha chiuso conquistando il secondo gradino del podio. «Quando sono sulla tavola non penso a nulla – ha proseguito Benedetti – mi concentro totalmente. All’europeo ho svolto bene le regate e sono stato soddisfatto di me». Nel 2009 a Caglairi si è laureato cmapione d’Italia nell’Under 15 classe Techno 293. Nell’anno in corso ha invece raggiunto due eccellenti obiettivi: sul lago di Garda ha battuto tutti gli avversari e ha conquistato per la seconda volta consecutiva il titolo italiano e poi con grinta, capacità e impegno è riuscito a strappare il passi per le Olimpiadi con performance davvero esaltanti che lo hanno portato sotto i riflettori di tutto il mondo del windsurf internazionale. Mentre stava disputando i campionati italianio a Garda ha ricevuto l’ufficializzazione della sua partecipazione ai giochi olimpici di Singapore. «Le Olimpiadi sono un punto di arrivo importante e non mi sembra vero di essere risucito a centrare questo obiettivo – ha speigato Benedetti – sono emozionatissimo e mi sto impegnando al massimo negli allenamenti. Devo dire che devo molto al preside e ai miei insegnanti dell’Istituto Nautico che mi hanno aiutato e sostenuto in quest’anno scolastico, ‘‘sopportando’’ anche le assenze». Questo giovane per la sua passione per il windsurf sta compiendo immani sacrifici e naturalmente sta sacrificando il tempo libero che ormai è quasi pari a zero. Tempo per gli amici non c’è ma lui non si dice rattirstato, anzi: «I sacrifici non mi pesano perchè mi sono abituato a questo ritmo; amo troppo questa disciplina sportiva che ogni giorno mi permette di misurarmi con me stesso e di vivere all’aria aperta e a contatto con il mare che adoro. Gli amici ne ho tanti alal Lega e poi nelle varie competizioni ho conosciuto e continuo a conoscere tanti coetanei di tutto il mondo e quindi le amicizie non mi mancano. Attraverso Facebook e la posta elettronica anche durante l’anno mi tengo in contatto con gli amici stranieri con cui sto rafforzando la lingua inglese. Alla Lni poi mi sento a casa e tutti per me sono come una seconda famiglia». Guardando ai passi compiuti finora Benedetti ricorda con gioia l’esperienza a Formentera «in cui ho dato veramente il meglio di me e ho ottenuto i risultati che meritavo e quindi è stata per me l’esperienza più bella». Non giudica invece positivamente l’esperienza agli ultimi mondiali che si sono tenuti a Martigues dove ha dovuto fare i conti con tanti problemi e ha chiouso tra i primi 30. «Al di là dei risultati sono stato scontento perchè ho avuto varie vicissitudini con cui ho dovuto fare i conti, fra cui le pessime condizioni meteo, la pessima organizzazione delle regate e essere tamponato durante una delle regate da un atleta straniero e quindi ho dovuto cambiare tavola. Non sono abituato a regatare nella laguna con salti di vento e cambi di onda così repentini. Per fortuna a Singapore, secondo le previsioni, dovrei trovare condizioni più consone a me, ossia poco vento, visto che essendo più leggero sono avvantaggiato. Psicologicamente sono tranquillo: sfiderò atleti che ho già incontrato e battuto almeno una volta. L’atleta che temo di più è Labat e il mio mito è il pluricampione Antonie Albeau e sarebbe un sogno seguire le sue orme. Per tutto quello che ho fatto finora dico grazie ai miei genitori, alla lni, agli insegnanti. Come ho fatto allo Spring Trophy anche a Singapore sposo le cause dell’Unicef».