CIVITAVECCHIA – Si chiama Patrizio De Felici, ha 39 anni, è laureato in giurisprudenza ed è un funzionario della Provincia di Roma. È lui il nuovo segretario del Partito democratico di Civitavecchia, eletto domenica al termine di un congresso durato tre giorni. Il suo obiettivo è quello di tornare a dialogare con la società civile, coinvolgendo tutti gli iscritti del partito. «Sono contento del risultato ottenuto – ha dichiarato – ma soprattutto della maniera in cui si è svolto il congresso del Pd: sono stati tre giorni di intenso lavoro – ha aggiunto – durante i quali si è sviluppato un dibattito molto ampio con oltre 40 interventi e la partecipazione attiva dei giovani. Il nostro è un partito vivo, forte e pieno di energie – ha proseguito De Felici – energie sulle quali occorre puntare per rilanciare la nostra azione e contrastare l’amministrazione Moscherini». Lo spoglio ha quindi dato ragione alle componenti Tidei, Barbaranelli e Carluccio Stella: su 841 votanti, il loro candidato ha incassato 647 consensi. Il resto dei voti sono andati a Mauro Guerrini, che da solo ne ha presi 188, mentre i Giovani democratici con Stefano Giannini si sono fermati a 13 voti. Non sono certo pochi i 188 voti ottenuti da Guerrini, che ha commentano positivamente il risultato riportato: «Abbiamo corso da soli contro il resto del partito – ha spiegato il medico – per rimarcare la necessità di un cambiamento della classe politica. Il coraggio ci ha premiati – ha aggiunto – tanto che la nostra componente ha ottenuto 9 membri nel direttivo su un totale di 40 e rappresentiamo ora il 25% del Partito democratico locale». Un dato che potrebbe portare a nuovi scenari politici dei quali Guerrini non fa mistero: «L’asse politico del Pd locale – ha dichiarato – attraverso la nostra componente si potrebbe spostare verso il centro, luogo politico a noi più consono in quanto ex iscritti alla Margherita. Questo significherebbe future intese programmatiche ed elettorali».
«Pochi voti, testimonianza di un’organizzazione giovanile che nemmeno poteva votare per regolamento, ma viva e presente, decisa a far decollare questo Partito dallo stallo in cui si trova. Un segnale politico per sottrarsi all’ipocrisia di un’unità inesistente, mai messa veramente alla prova dei fatti, del confronto propedeutico allo scioglimento di nodi importanti». Questo il commento di Stefano Giannini, candidato per i Giovani democratici. «Da venti anni la sinfonia è sempre la stessa – ha commentato Giannini – ma gli ascolti diminuiscono. Sapevamo di perdere, di perdere male. Lo sapevamo bene, ma talvolta il cambiamento può nascere soltanto dal basso, dalla consapevolezza di dover superare ostacoli apparentemente insormontabili per un futuro migliore di quanto ora potremmo sperare».
Politica
2 Novembre 2011
De Felici: «Puntiamo sulle energie positive del partito»

