CIVITAVECCHIA – Attenzione ai messaggi anti-proibizionisti: farsi le canne fa comunque male e gli effetti a lungo andare sono devastanti. E’, in sostanza, il messaggio centrale della relazione del professor Mario Alario (nella foto), magistrato emerito, già ricercatore idoneo dell’istituto di antropologia criminale della facoltà di Giurisprudenza presso l’Università di Camerino, presentata al convegno per l’anno della pace tenutosi a Trieste nel 1988. In questi giorni, con il contributo della Cassa di Risparmio di Civitavecchia, è stata ultimata la terza ristampa della relazione «Aspetti patologici e devianti conseguenti all’uso di sostanze tossiche e relativa documentazione scientifico-sperimentale dimostrativa». Già dalla prefazione, affidata a Gino Saladini, si coglie l’importanza del lavoro del professor Alario, che «attraverso un originale e felice approccio multidisciplinare, – scrive Saladini – illustra una peculiare via d’approccio al problema delle tossicodipendenze e alla diagnosi dei danni psichici e fisici procurati dall’uso delle droghe, con ampio spazio a quelle sostanze impropriamente e incautamente definite ‘‘leggere’’».
«Ho voluto ristampare la relazione – afferma Alario – perché a distanza di oltre vent’anni ne trovo il contenuto di grande attualità. Mi sono soffermato sull’assuefazione, che al contrario di quanto possano pensare molti che dicono ‘‘smetto quando voglio’’, inizia fin dalle primissime assunzioni di sostanze stupefacenti. In questo senso i cannabinoidi non rappresentano altro che il concreto e probabile rischio, per chi ne fa uso, di essere indotti, per assuefazione ematica, al passaggio alla vera e propria tossicodipendenza, con la comparsa della droga pesante, a partire dalla cocaina. Vorrei che questo studio fosse soprattutto uno strumento di prevenzione. Alcune decine di copie, grazie alla Cariciv, saranno distribuite nelle scuole superiori».
Non a caso il libretto è stato presentato dal presidente della Cassa, Massimo Ferri, insegnante da oltre trent’anni: «L’auspicio è che i ragazzi, leggendo il testo e discutendone con i docenti, riescano ad acquisire consapevolezza sulle nefaste conseguenze derivanti dall’assunzione di qualsiasi tipo di droga».
Scuola e Università
2 Novembre 2011
Droga, i rischi iniziano fin dalle prime ‘‘canne’’

