CIVITAVECCHIA – Alla fine l’ha spuntata Roberta Galletta, che nelle scorse settimane e subito dopo la sua elezione a segretario del Pd aveva chiesto un incontro con le aree del partito che disapprovano la sua nomina. O almeno in parte, a giudicare dall’esito della riunione che si è tenuta nel pomeriggio di lunedì. Le varie componenti (Franceschini, Barbaranelli, Marino e una parte della Bersani, ndr) hanno infatti ribadito il loro punto di vista: biasimo generale per quanto riguarda il metodo che ha portato all’elezione della tideiana Galletta, reputato «una forzatura» e disinteresse totale da parte delle varie aree del Partito democratico ad entrare a far parte degli organi di gestione del soggetto politico di centrosinistra. Questo non significa che alle componenti in campo non interessi partecipare alla vita politica locale. Anzi, l’impegno dei ‘‘dissidenti’’ è proprio quello di affrontare le tematiche sul tappeto attraverso i canali formali invocati a gran voce, ossia la convocazione degli organi collegiali costituiti dal direttivo e dall’assemblea. Nessuna schiarita quindi, piuttosto una presa d’atto e l’impegno di fare politica a prescindere dai colpi di mano.
Politica
2 Novembre 2011
Galletta sempre più sola nel Pd: quattro aree rimarcano il loro distinguo politico

