Cronaca
2 Novembre 2011
Gdf, sequestrata ex villa con piscina

LADISPOLI – Ladispoli, via Fregene. Era questo l’indirizzo ove doveva recarsi l’appuntato della tenenza della Guardia di finanza di Ladispoli per eseguire una notifica. Giunto sul posto non voleva credere ai propri occhi. In quel luogo disastrato, in stato di abbandono, non poteva abitarci nessuno, eppure lui sapeva che doveva trovarci il destinatario della notifica. Iniziano le indagini e pian piano, presso il comando della tenenza, si rendono conto che in quell’immobile abitano stabilmente quattro persone, tutte straniere, di cui tre comunitarie ed un extracomunitario. I quattro vivevano in un ambiente a dir poco disumano. Materessi adibiti a letto, posti per terra in mezzo a detriti e sporcizia varia; vestiti e biancheria sparsa per tutto l’immobile, privo addirittura di pavimenti, escrementi di animali ed umani presenti ovunque; la piscina, o meglio quella che una volta era una piscina, diventata una raccolta di acque scure con tutto il loro contenuto. I finanzieri, dopo aver raccolto tutte le prove necessarie, interrogando anche i vicini dell’immobile, ampio circa 500 metri quadrati (tre piani per complessive 8 stanze + bagni, cucine e garage) organizzano il blitz, ed in loro ausilio chiedono la collaborazione del distaccamento di Cerveteri dei vigili del fuoco, nonchè dei funzionari della Asl di Bracciano. Il risultato è stato il sequestro dell’immobile operato grazie alle disposizioni emanate dal Governo, con la recente legge che prevede oltre la denuncia all’autorità giudiziaria del proprietario, anche il sequestro e poi, a condanna definitiva, la confisca dell’immobile affittato ad extracomunitari privi del permesso di soggiorno. In effetti, l’extracomunitario presente nella ex villetta svolgeva le funzioni di “guardiano”, ottenendo in cambio dal proprietario la possibilità di dimorarci. Tale scambio costituisce di fatto il vantaggio oneroso ottenuto dal proprietario. Nel caso in cui l’immobile sarà confiscato, il ricavato sarà messo a dispostizione dello Stato per finanziare un fondo avente per oggetto il potenziamento delle attività di prevenzione e repressione dei reati in tema di immigrazione clandestina. Il proprietario, o meglio chi di fatto ne aveva la piena disponibilità, B.R. di  61 anni, residente a Roma, è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Civitavecchia e rischia una condanna da  sei mesi a tre anni. Per l’extracomunitario individuato, dopo il suo accompagnamento presso l’ufficio stranieri della Questura di Roma per l’effettuazione dei rilievi dattiloscopici, sono state avviate le procedure di espulsione dal territorio dello stato.