CIVITAVECCHIA – Il tempo delle chiacchiere è finito e Freedom, intervenendo ancora una volta sulla questione delle holding, ha voluto parlare con i pezzi di carta. Due fogli per l’esattezza, quelli contenenti un esposto presentato alla Procura regionale presso la Corte dei Conti, al Ministero dell’Economia e delle Finanze e all’Autorità garante della Concorrenza e del Mercato. «Siamo preoccupati per il futuro di seicento lavoratori – ha dichiarato il coordinatore politico Fabiana Attig – potrebbero non esserci più le garanzie dello stipendio fisso». La Attig non ha usato mezzi termini per definire l’insieme di società costituite dal Comune: «Sono dei carrozzoni: Etm, Etruria servizi, Hcs e Civitavecchia Infrastrutture con i loro cda costano circa 4 milioni di euro l’anno». La battaglia portata avanti da Freedom riguarda degli aspetti di legittimità: «L’iter delle holding parte dalla delibera 29 del 2007, la quale però è un mero atto di indirizzo sul riassetto dei servizi pubblici. Infatti nell’atto – ha spiegato l’esponente di Freedom – non sussiste un soggetto giuridico cui affidare tutti i servizi pubblici. Inoltre – ha proseguito – all’atto di privatizzare, l’amministrazione comunale non ha coinvolto le organizzazioni sindacali e non ha chiesto il parere alla Commissione del Garante per il mercato. Non viene approvato alcuno statuto, non viene approvato alcun contratto di servizio e nessuna convenzione». Freedom nel merito ha chiesto la verifica sulla corretta applicazione del decreto legislativo 112/2008 e sulla corretta applicazione della legge 133/2008 articolo 23 bis ‘‘Servizi pubblici locali di rilevanza economica’’ in particolare sull’applicazione del comma 12 della citata legge da cui si fonda tutta la procedura avviata dal Comune di Civitavecchia. Una richiesta di chiarimenti anche in merito alla legittimazione della procedura di costituzione delle società Hcs Srl e Civitavecchia Infrastrutture Srl «di cui – ha riferito la Attig – non si conosce la ragione sociale rispetto alle deliberazioni di consiglio comunale n° 29/2007 e n°76/2008». Infine Freedom ha fatto rilevare come potrebbe profilarsi una illegittimità per quanto riguarda la 71/2010 nella determinazione in ordine alla procedura di cessione del patrimonio pari al 60% a favore di Civitavecchia Infrastrutture e Hcs: «Abbiamo chiesto una verifica anche sull’eventuale danno erariale che l’organo politico amministrativo del Comune potrebbe avere arrecato all’Ente – ha concluso – nel perseguire un’azione di spossessamento patrimoniale e di aggravio economico per quanto attiene i numerosi consigli di amministrazione e in merito alla mancata tutela della cittadinanza in ordine alla promozione degli interessi dei cittadini, della sicurezza e degli interessi economici e dei consumatori».
Politica
2 Novembre 2011
Holding, Freedom scrive alla Corte dei Conti

