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    Amministrazione
    2 Novembre 2011
    Holding, niente accordo tra Comune e sindacati

    CIVITAVECCHIA – Niente di fatto tra Comune e sindacati sulle holding. Nel corso dell’incontro di oggi Cgil, Cisl e Uil hanno proposto, di nuovo, la sospensione della delibera 71, mostrandosi contrari alla privatizzazione dei servizi pubblici locali, chiedendo l’apertura di un confronto. Ipotesi non accolta dal primo cittadino che, insieme al delegato ai rapporti sindacali Ivano Bianchini, ha confermato come non vi sarà alcuna sospensione o ritiro della delibera in questione. «Vorrei ricordare – ha spiegato Moscherini – che la messa sul mercato di almeno il 40% delle quote delle aziende municipalizzate è un obbligo di legge. Alcuni mesi fa il Consiglio comunale, a maggioranza, ha democraticamente deciso di cedere il 60% delle quote lasciando il 40% in mano pubblica: ho il fondato timore che anche con il 60% non si faccia avanti nessuno». Il primo cittadino ha infatti parlato di due società, Etruria Servizi ed Etm, ereditate in condizioni disastrose, ricordato come «la legge ci dice che dovremo cedere almeno il 40% entro il 31 dicembre 2010, altrimenti le aziende passeranno interamente in mano privata. Se perdiamo ancora tempo – ha aggiunto – saremo costretti a consegnare direttamente i libri in tribunale per dichiarare default. Non ci sono soluzioni alternative e che comunque questa Amministrazione sta mantenendo i livelli occupazionali necessari». Secondo Cgil, Cisl e Uil la riunione ha confermato distanze ed incomprensioni. «La privatizzazione dei servizi pubblici locali non garantisce la salvaguardia degli attuali livelli occupazionali e la qualità del lavoro – spiegano – rischia di far pagare un prezzo altissimo a tutti gli abitanti di Civitavecchia in termini di peggioramento della qualità di servizi essenziali ed aumento delle tariffe. Per queste ragioni, siamo costretti a ricorrere alla mobilitazione in difesa dell’occupazione, dei diritti dei lavoratori e dell’interesse generale dei cittadini. Abbiamo scritto al Prefetto, comunicando il “mancato accordo” e la volontà di completare l’espletamento delle procedure di legge per l’indizione di forme di agitazione sindacale».