Sport
2 Novembre 2011
I VETERANI DELLO SPORT: "Lestingi mortificato come il nome di Marco Galli" 

CIVITAVECCHIA – Ecco l’intervento dei Veterani dello sport sul caso Lestingi. 

 

“Ma cosa sta accadendo allo sport locale? Prima la caduta di stile con la storia del cambio di nome dell’impianto, mortificando il nome di Marco Galli a favore dell’Enel. Ora la mortificazione del campione di nuoto Damiano Lestingi, atleta dell’anno 2010, al quale sono stati assegnati spazi acqua pomeridiani due volte a settimana, anziché i quattro pomeridiani e due mattutini stabiliti dalla convenzione di affidamento. Ma non solo, per risolvere amichevolmente la problematica viene organizzato un incontro tra Assessore allo Sport, Lestingi e S.S.D gestore del PalaGalli (per noi il nome quello era e quello resta), ma quest’ultima non si presenta all’appuntamento (forse i suoi dirigenti erano impegnati a magnificare l’accordo con l’Enel con il cambio di nome dello Stadio del Nuoto). Tutto questo mentre Lestingi sta preparando le gare di qualificazione ai Mondiali di Shangai. E pensare che a Scarpatosta è stato costruito uno Stadio del Nuoto con vasca di 50 mt. per consentire ai nuotatori di preparare al meglio i propri impegni ed evitare faticose e costose trasferte a Roma. E chi rimane senza spazi acqua? Il Campione di Nuoto Damiano Lestingi che se le cose non cambieranno presto si vedrà costretto a trasferirsi a Roma. Chissà cosa penseranno alla F.I.N. Noi ci auguriamo, anzi siamo certi, che mentre scriviamo queste righe il problema sia già stato risolto, che superata questa fase di start-up dell’impianto il tutto si normalizzerà; certo questa è una “figuraccia” che doveva assere risparmiata non solo all’assegnataria dell’impianto ma anche e soprattutto alla Città di Civitavecchia. Siamo altrettanto certi che la S.S.D., alla quale non mancano esperienza e capacità, avrà modo di dimostrare tutta la sua pofessionalità e sensibilità, che nel prosieguo della gestione per la assegnazione degli spazi acqua terrà nella dovuta considerazione non solo gli aspetti commerciali ma anche e soprattutto quelli sportivi, senza disattendere i vincoli stabiliti dalla convenzione di assegnazione che, non per niente, prevede anche un contributo pubblico a copertura dei costi inerenti l’assegnazione gratuita di spazi acqua”.