Politica
2 Novembre 2011
IdV e Monteduro replicano a Gatti

CIVITAVECCHIA – “Gatti strumentalizza il nostro intervento ed il nostro operato riguardo l’avviso pubblico per il Piano di lottizzazione d’ufficio di cui alla delibera nr. 73 del 2 agosto ’10 senza un’analisi obiettiva dei fatti. Sicuramente Gatti era troppo occupato a cercare di gestire le tensioni con i rappresentanti del suo ex gruppo consiliare che ha mostrato scarsa attenzione al dibattito consiliare”. Questa la risposta del’Idv, sul caso via Pinelli, fornita al consigliere del gruppo misto Alessio Gatti, al quale il partito ricorda che “nel caso fosse stato più attento si sarebbe accorto che il nostro consigliere espresse, in quei lavori consiliari, in modo chiaro avversità a quel Piano che non intendeva sanare solamente l’abuso, quale era quello insistente su via Pinelli – hanno spiegato – ma si prevedeva altra cubatura tra l’altro su un’area destinata a servizi pubblici; in una zona già sofferente per standard urbanistici. Tuttavia per evitare probabili ricadute negative anche sugli acquirenti, direttamente coinvolti nella vicenda, il nostro rappresentante, come altri esponenti della minoranza, si è astenuto nel provvedimento. Ora che detto pericolo è scampato, per il recente dissequestro dell’immobile, non possiamo consentire all’assessore Nunzi di strafare nella gestione locale dell’urbanistica, una gestione che non lascia alcun spazio al confronto o alle riflessioni o alle proposte delle minoranze, e che non risponde alle esigenze dei cittadini. Le nostre Osservazioni sono frutto di una coerenza ideologica ed in linea con quanto dichiarato. Quanto alla scelta fatta dal nostro consigliere sulla riconversione di Tvn ad onor di cronaca è stata una scelta operata unitamente alla lista di appartenenza e frutto di un impegno ispirato ai principi dello Sviluppo Sostenibile, gli stessi principi – hanno aggiunto – che lo hanno visto tra uno dei più accaniti oppositori alla riconversione a carbone e co-combustione di Cdr pensata dall’azienda per il 4° gruppo per la centrale di Tvs, riconversione sulla quale invece Gatti non ha fatto misteri circa un suo futuro assenso”. A queste parole si aggiungono anche quelle del segretario dei repubblicani europei Vincenzo Monteduro che, rivolgendosi a Gatti, afferma di non provare “assolutamente nessuna vergogna per il mio pubblico comportamento in generale, tanto meno per la mia battaglia contro le illegalità dell’amministrazione Moscherini, accresciuti con l’arrivo in maggioranza di persone come lui. Comunque, permetta anche a me, il consigliere double-face di darle un consiglio, anche per allontanare il sospetto di un suo interesse meno nobile di quello che continua a sbandierare: Provi, se ne è capace, a vergognarsi lui per qualche minuto per la mancata sanatoria di casi simili a quelli della via Pinelli, sparsi per tutta Civitavecchia – ha aggiunto – da Piazza XXIV Maggio, a via Bramante e via Adige, del suo grande elettore, tanto per citare i più noti; dovrebbe essere facile. Basta confezionare delibere di consiglio comunale “interlocutorie” come quella di via Pinelli ed il giuoco è fatto. Vero consigliere? Altrimenti rimane difficile credere alla favola fin qui raccontata per giustificare quella della Cooperativa. Mi spiace, piuttosto non poter raccogliere l’altro caloroso invito: “a pensare ai mie scheletri“; mi creda il “signor Gatti, non lo faccio per scortesia, ma solo perché, non ho nemmeno armadi per quella funzione, a differenza del mio denigratore che da nasconderne negli armadi, ne ha un ossario. Non è per polemica, che non accetto di confrontarmi con lui in un pubblico dibattito ma il divario culturale che ci separa è incolmabile e preclude qualsiasi possibilità di dialogo. A differenza del consigliere Gatti, io, dall’alto della mia integrità politica posso permettermi di muovere delle osservazioni anche ai custodi della legge specie quando, come in questo caso, si è reso necessario per salvaguardare la dignità delle toghe, offuscata da atti non limpidi e senza, come stupidamente dice il Gatti, versare fango sulla Procura. Per concludere, mi vedo costretto, a causa delle sue difficoltà di comprendonio, a dovergli spiegare che con le mie osservazioni non ho delegittimato la delibera 73 del 2 agosto, semmai ho confutato l’uso improprio che di questa se ne è fatto, precorrendo i tempi della sua efficacia. Il tempo, sono sicuro, mi renderà giustizia. Purtroppo il consigliere Gatti, con il linguaggio burocratico non ha dimestichezza, conosce meglio la legge del “menga”! In ogni modo, comunque vada a finire questa telenovela, io non ho nulla da rimproverarmi ne di che vergognarmi. Altri probabilmente si”.