CIVITAVECCHIA – Il Civitavecchia riaffida a Paolo Caputo la missione salvezza. Al termine di una giornata lunghissima e ricca di continue novità, il presidente Tersigni ha composto il numero telefonico dell’allenatore che aveva esonerato l’ 8 dicembre, incassando la sua disponibilità nel tornare a timone del vascello nerazzurro. Un vascello, che Caputo ha lasciato e ritrova in acque agitate, al terz’ultimo posto del girone G di serie D. Il suo successore, Marco Mariotti, è riuscito infatti a racimolare solo 2 punti in 6 partite, ereditando una squadra che ne aveva fatti nelle ultime 8 gare dopo un avvio fulminante (11 punti nelle primi 6 partite di campionato). «Ho accettato di rimettermi in gioco – sono le prime parole di Caputo – perchè credo fermamente nella possibilità di salvarci. Sono una persona onesta e se non ci avessi creduto sarei rimasto a casa con mia moglie ed i miei bambini». Caputo, ricevuita la notizia da pochi minuti, ha già le idee chiare: «Lavoro, serietà, impegno ed onesta: chiederò questo ai ragazzi che troverò al campo». Oggi il primo allenamento (della sua seconda era) al Fattori con orario d’inizio confermato alle 15. Al campo con il mister si ripresenterà anche il preparatore atletico Diego Michesi. Riguardo la squadra, Caputo si è lasciato qualche giorno per valutare un gruppo profondamente rivoluzionato da chi aveva preso il suo posto. «A Mariotti va un ringraziamento – afferma il presidente Tersigni – perchè bisogna riconscergli di aver lavorato con impegno e professionalità. Purtroppo i risultati non gli hanno dato ragione. Perchè Caputo? Credo che nessuno conosce meglio squadra e l’ambiente può senza dubbio trarre il massimo di questa situazione». Facendo un passo indietro dopo il ko con il Castelsardo Mariotti aveva avuto un lungo colloquio con il presidente, il Ds Nicolucci ed il team manager Giampaglia. La società aveva dichiarato il silenzio stampa, poi ieri mattina Mariotti ha inviato una lettera in cui rimetteva il suo mandato nelle mani del presidente. Sperava in questa maniera di ottenere un attestato di fiducia, che avrebbe rafforzato la sua posizione davanti alla squadra e alla città. «Ho sbagliato – il suo laconico commento – ad avvalare determinate situazioni quando sono arrivato, ma dal punto tecnico non c’è nulla da rimproverarmi. Non ho preso la squadra al primo posto. Eravamo in crescita e c’erano i presupposti per salvarci».
COSì DOMENICA CON IL CASTELSARDO – “La diritta via era smarrita”. E’ una delle prime terzine della Divina Commedia, che torna alla ribalta per paragonare (anche se con molta fantasia) l’intelletto del “divin” poeta all’ennesima sconfitta interna del Civitavecchia che domenica pomeriggio, al Fattori, ha ceduto (1-0) al Castelsardo con conseguenti dimissioni, a fine gara, del tecnico Mariotti. Nerazzurri smarriti, insomma, alla ricerca disperata di quei tre punti che non arrivano dal lontano 18 ottobre dello scorso anno. Un digiuno lunghissimo che giorno dopo giorno ha mandato in tilt tutto il sistema. Pur se bastonati, Gagliardini e compagni mantengono la terz’ultima posizione nella classifica generale del campionato di serie D, davanti a Lupa Frascati e Calangianus. Un Civitavecchia comunque sfortunato, quello visto domenica scorsa, che non è riuscito a sfondare la porta. Mariotti deve fare a meno degli under Ruggiero e Funari, Lancioni è ancora in infermeria; Castelletti ha recuperato ma parte dalla panchina. L’undici è con Baroncini in porta, Gimelli e Blasco i centrali. Esterni bassi Andreassi e Gravina. In mezzo al campo Adornato e Colombini con Luiz Enrique e Antonini sulle corsie laterali. Gagliardini e Joung di punta. Pronti e via e i nerazzurri partono di slancio: al 6’ infatti è Joung a raccogliere i primi applausi per una rovesciata finita però tra le braccia del portiere. Il Castelsardo risponde al 12’ con Sias e intorno al 20’ Baroncini tiene gli occhi aperti su una incornata di Tribuna. L’estremo nerazzurro ha il suo bel da fare intorno alla mezz’ora per le incursioni di Ventricini e Sias. Il Civitavecchia si scuote dal torpore al 32’: l’occasione d’oro è per Gagliardini, ben assistito da Joung. La palla calciata dal capitano nerazzurro balla sulla linea di porta, prima di esser allontanata con disperazione dalla retroguardia isolana.
La ripresa è sulla falsariga del primo tempo. Il Civitavecchia tiene il pallino del gioco mentre il Castelserdo si rende pericoloso sulle iniziative dei suoi fantasisti. Colombini dal limite (2’) e Joung all’altezza del dischetto (8’) non trovano fortuna poi l’occasione di platino sulla testa di Gagliardini. Della Rocca si supera, bloccando lo spunto di testa del capitano nerazzurro. Sul fronte opposto è Sias a fare il diavolo a quattro e con lui l’ottimo Falchi, che sarà a fine gara il match winner. Padroni di casa che insistono innescando la miccia con i vari Adornato, Gimelli, Colombini, Joung e Gagliardini. Al 41’ la svolta della partita. Gibaldo, spostato a destra, non addomestica un pallone che gli viene sradicato da Sias. L’attaccante gialloblù ringrazia e serve Falchi; per lui un gioco da ragazzi spingerla alle spalle dell’incolpevole Baroncini. Per il Civitavecchia è la fine. E Mariotti, disegnato come il “divino” allenatore, si regala un biglietto d’addio, timbrato per un viaggio di sola andata.
PAGELLE –
BARONCINI 6: Si è arreso solo alla fine, dopo aver sciorinato un paio di interventi di ordinaria amministrazione. Ha dovuto alzare bandiera bianca sulla conclusione di Falchi, ravvicinata e vincente.
ANDREASSI 6: Il solito impegno di quando viene chiamato in causa. L’under ha sfoderato quel muso duro che è una sua caratteristica. (dal 32’st GIBALDO 5,5: Ha poco tempo per entrare nel vivo del gioco. Da un suo errore, diviso con Gimelli, nasce l’azione del gol).
GRAVINA 6,5: Si sistema a sinistra anche se quella non è la sua corsia preferita. Massimiliano si adatta ovunque e, con un gran senso d’attaccamento alla maglia, esce sempre a testa alta e senza debiti…
COLOMBINI 6: Prende per mano la squadra, conquistando seppur con cautela, il centrocampo. Irruente come sempre, si intestardisce nei tiri dalla distanza.
GIMELLI 5: Macchia la sua gara con l’incredibile indecisione su quella palla che gli verrà rubata, di lì a poco, da Sias. Sbaglio che costerà caro alla sua squadra. Peraltro, va registrata una sua incursione in attacco con un colpo di testa che va fuori di un soffio.
BLASCO 5,5: In affanno su Falchi, si immola su una botta sicura di Tribuna. Da lui ci si aspetta comunque di più.
LUIZ HENRIQUE 5: Una prova grigia, che non ha regalato una buona parola da parte degli estimatori. Staziona largo a destra, sembrando estraneo alla manovra. ADORNATO 6: La sua disperazione, a fine gara, la dice lunga su come gli sia entrato il nerazzurro nelle vene. Suda lui, anche se a volte va in stand by per posizionare i tempi di recupero, visto che dall’altra parte c’è una linea mediana per niente male.
GAGLIARDINI 6,5: Canta e porta la croce come è ormai sua abitudine. Il capitano onora fino alla fine la fascia, ereditata da Macaluso. Alla mezz’ora grida per un gol “quasi” fatto: la sua buona volontà non lo abbandona mai. Nel secondo tempo ci prova ancora ma, purtroppo per lui, deve rimandare l’appuntamento con il gol.
JOUNG 6: Si sta rivelando una buona spalla per Gagliardini. Il suo inizio non è male: la rovesciata è da applausi e fa ben sperare. Buoni i movimenti incrociati che aprono spazi al suo “collega”.
ANTONINI 6: L’under si piazza esterno alto e dà il suo contributo, anche se con un po’ d’emozione.

