Sport
2 Novembre 2011
Il PalaHockey prende forma: ecco fondo e balaustre

di LUCA GROSSI

CIVITAVECCHIA – Prende sempre più forma il sogno dei Pirati Royal Bus. Il futuro Pala Indra Mercuri, finalmente coperto da una tensostruttura dopo anni di tira e molla tra Comune e società appaltatrice, tra poco avrà anche un fondo e delle balaustre appropriate ad una società che milita nella massima serie di hockey. Il presidente Calcagno, infatti, ha da poco acquistato il nuovo fondo che sarà composto di un particolare materiale appropriato non solo per l’hockey, ma per la quasi totalità delle discipline sportive chiamato Sport Court. Il materiale del fondo corrisponde, quindi, alle esigenze espresse dallo stesso presidente gialloblu di condividere l’utilizzo dell’impianto con altre società per dividere gli immensi costi di gestione che la nascitura struttura avrà. Non solo, quando i giocatori gialloblu cominceranno gli allenamenti nel nuovo impianto avranno anche una sopresa, ovvero quella di conoscere già il fondo, avendoci già giocato diverse volte nel corso delle passate stagoni. Il ‘‘pavinento’’, infatti, fino a qualche giorno fa apparteneva ad un’altra squadra di hockey professionistico, il Milano 24 Quanta. La decisione del patron milanese di rinnovare il fondo di gioco ha quindi permesso a Calcagno di avere un ottimo prezzo per l’acquisto non solo dello stesso, ma anche delle balaustre. Sotto il profilo gestionale si registra, invece, uno stop improvviso riguardo la condivisione del campo. In un primo momento si era pensato ad una collaborazione tra la società del Presidente Calcagno e l’Atletico Civitavecchia calcio a 5. Dopo diverse riunioni ed incontri la società di calcio a 5 si è però tirata indietro dalle trattative lasciando intendere di aver trovato altre sistemazioni. «Non so che fine abbiano fatto- ha affermato Calcagno – le trattative sembravano procedere regolarmente, però poi non sono più riuscito a sentirli». A questo punto sarà compito, ancora una volta, di Calcagno ed anche dell’assessore Petito, trovare altre società disposte a calcare l’ex campo del Milano 24 Quanta, al fine di evitare disastri gestionali tipici degli impianti comunali come, putroppo, accade in moltissime strutture di questa città. Insomma se il sogno della gestione Calcagno prende sempre più vita ci pensa già il pensiero delle future bollette a riportare con i piedi per terra giocatori e società.