di N. MARINA BOZZA
CIVITAVECCHIA – Gli studenti del Corso di Laurea in Ingegneria della Sicurezza, hanno incontrano il Sindaco Moscherini per mettere definitivamente un punto e trovare una soluzione a tutti i gravi disagi che hanno caratterizzato questo anno accademico. Il primo cittadino ha tranquillizzato i ragazzi, garantendo una soluzione immediata alle varie lacune che hanno attanagliato la Facoltà. «Non è giusto, noi studenti abbiamo scelto la sezione distaccata di Civitavecchia per risparmiare energie e tempo – hanno commentato alcuni studenti – ma dobbiamo sostenere comunque gli esami a Roma per mancanza di organizzazione. Non ne possiamo più, vogliamo una soluzione e subito» Il Sindaco in diretta ha quindi contattato il professor Guarascio, presidente del consiglio d’area della Facoltà di Ingegneria della Sicurezza e dopo dieci minuti di conversazione ha dato esito positivo: gli esami saranno svolti regolarmente a Civitavecchia. «Io sono fiducioso che le cose miglioreranno non solo per quanto riguarda la location degli esami, ma sotto tutti i punti di vista – ha affermato Moscherini – domani a Roma si riunirà il consiglio d’amministrazione e chiederò che la facoltà di Ingegneria abbia un posto in consiglio. Questa è una sede molto importante – ha concluso il Sindaco – il porto e le centrali sono sempre alla ricerca di ingegneri, quindi annienteremo tutti i problemi che si sono finora creati». Gianni Moscherini si è detto consapevole del fatto che i problemi accusati dai giovani studenti sono di diversa natura: cattiva manutenzione dell’edificio dove ultimamente sembra che ci siano anche infiltrazioni d’acqua, mancanza di supporti tecnici carenza di laboratori «Io e miei compagni non abbiamo mai visto un cantiere – lamenta uno studente – manca anche il proiettore e gli insegnati non sempre vengono e se vengono non rispettano gli orari. La cosa più grave – aggiunge lo studente nel suo sfogo -è che per fare gli esami dobbiamo chiamare noi i docenti per metterci d’accordo sull’orario, è tutto improvvisato. Ma è questo che lo stato offre a chi non è di una grande città?»

