CIVITAVECCHIA – Il presidente della commissione sport Gianfranco Iacomelli qualche mese fa lo aveva definito una ‘‘bomba ad orologeria’’. Parlava del palasport e della sua gestione che nello screening effettuato dal consigliere della Mpa aveva rivelato una situazione piuttosto ingarbugliata, ma «devo ammettere – aveva aggiunto – che l’Ada (l’associaizone delle associazioni, che getisce l’impianto di via Barbaranelli) si è manifestata collaborativa ed intenzionata a risolvere le varie questioni sul tappeto». Da ieri però proprio l’Ada ha perso un pezzo ‘‘storico’’ con la decisione della Cestistica di farsi da parte. Una decisione motivata con una lettera inviata alle redazioni. «In qualità di Presidente Reggente della ASD “ Cestistica Civitavecchia” – si legge nella nota a firma di Pietro Rinaldi – comunico che la nostra Associazione deve essere considerata fuori dall’ADA a partire dalla data odierna. Tale decisione, più volte anticipata anche a Fulvia Fanciulli, nel corso del suo incarico di assessorile, e mai formalizzata per cercare fino in fondo un accordo con le altre Associazioni facenti parte dell’ADA (Pallavolo e Calcio a Cinque, ndr) è conseguente al fallimento di ogni tentativo di accordo e alla constatazione della impossibilità di sostenere oneri sempre crescenti in ordine al rispetto dell’atto convenzionativo in essere con il Comune. L’uscita dall’ADA, della quale siamo stati i fondatori, scaturisce altresì dalla volontà, espressa dal Direttivo della Cestistica, di non accettare la forma organizzativa attualmente in essere dell’associazione, deliberata a “maggioranza” dalle altre due società sportive, ovvero quella di lasciare nelle mani del Civitavecchia Calcio a Cinque la gestione del palazzetto, la quale società, assumendosi il pagamento degli oneri pregressi con il Comune, fa pagare l’uso della palestra con un costo orario ai partner. Consideriamo la forma di gestione, che in pratica diviene autonoma ed esclusivistica da parte del Civitavecchia Calcio a Cinque, contrastante con i principi riportati nell’atto costitutivo dell’ADA. La Cestistica Civitavecchia intende ovviamente assolvere ed onorare fino in fondo gli impegni economici pregressi previsti nella convenzione in essere con il Comune, ma chiede ufficialmente al Comune stesso di valutare se sia il caso di intervenire per una verifica dell’attuale situazione ed, eventualmente, di ridisegnare modalità e criteri d’uso e di gestione del Palazzetto con tutte le associazioni sportive locali disponibili».
La ‘‘patata bollente’’ arriva insomma tra le mani del neo assessore allo sport Roberto Petito chiamato a fronteggiare la prima emergenza del suo mandato. Una situazione della quale non ha ovviamente colpa, ma che rischia di essere il primo dei tanti problemi irrisolti nel campo dell’impiantistica che gli ricadranno addosso.

