Politica
2 Novembre 2011
La differenziata "dimenticata"

  di GIAMPIERO ROMITI

Emergenza rifiuti: enorme problema. Roma come Napoli? Non esattamente. Però Malagrotta è un incubo. Sonni tranquilli? Neanche a pagarli oro. La Pisana, dopo una nervosa gimkana, nega l’aiuto alla Campania e dalle tribune prese d’assalto dagli aficionados polveriniani la fragorosissima standing ovation squarcia il silenzio di giornate mosce e mette in fuga le nuvole gonfie di pioggia di questa velenosa coda novembrina. Ma dove conferire tonnellate e tonnellate di immondizia laziale? Pare che dopo essersi letteralmente spaccate le meningi, i cervelloni della “nostra” Regione, al termine di una riunione fiume, abbiano urlato con tutto il fiato a disposizione: evviva, ecco la soluzione!!! Dopodiché, abbracci. E baci. E bottiglie di spumante a go-go. E brindisi a tutto spiano. La soluzione, dunque. Quale? Stando a quanto raccolto da fonte solitamente attendibilissima, uno dei responsabili del settore ambiente della Regione, a nome dei suoi colleghi e dei politici presenti al summit, si sarebbe rivolto ai cronisti in spasmodica attesa di notizie annunciando con tono trionfale: «Abbiamo individuato nel Centro Chimico, sito a Civitavecchia sulla Braccianese Claudia, la sede ideale per una megadiscarica». Pura fantasia? Non essendoci l’ufficialità, ci troviamo esclusivamente nel campo delle supposizioni? Certo, di tutto di più. Possibilissimo. Intanto però, a nostro avviso, è già tanto che ci sia la certezza del dubbio. E non a caso gli esponenti di SeL, Enrico Luciani e Gino De Paolis, hanno mostrato ai media i documenti dello “scellerato progetto” che colpirebbe il nostro territorio. Beh, c’è poco da stare allegri. Anche se l’amara riflessione a voce alta di un vecchio saggio, refrattario pure al più piccolo brandello di pubblicità e quindi felicissimo di mantenere l’anonimato, ci fa amaramente capire qual è la realtà che viviamo e in che modo viene considerata nelle dorate stanze del potere: «Non sarei certamente sorpreso se davvero lassù, a Santa Lucia, arrivassero montagne di rifiuti. Dal dopoguerra ad oggi abbiamo forse avuto una classe dirigente capace di contrastare il continuo, arrembante ed inarrestabile massacro ambientale che ci ha letteralmente decimato? Assolutamente no. Il peggio del peggio è concentrato nella nostra città, nessuno protesta, ormai tracima solo la rassegnazione di una popolazione evidentemente stremata, i mammasantissima che ci governano lo sanno bene e non ci fanno mancare niente». Già. Signori, se non si reagisce alla grande, sarà sempre peggio. Andiamo avanti, comunque. Per dire cosa? Che non bastasse quanto siamo già inzaccherati, arrivano pure delle alzate di ingegno meritevoli del massimo disprezzo. «Bruciamo cdr a Torre Nord anziché carbone», pontifica il Giano bifronte della politicchia locale, Balloni, ed il popolo del Polo Civico si spella le mani in preda ad un autentico delirio tremens. Proposta indecente? Fate voi. Da parte nostra invece una sola ed unica considerazione: l’Enel non ha bisogno dei “consigli” dell’esponente cui piace stare col piede in due staffe, di destra al Pincio e di sinistra a Palazzo Valentini. L’Ente, infatti, se vuole centra qualunque obiettivo: Tvn è già predisposta per “ospitare” un termovalorizzatore/inceneritore, ma niente e nessuno può né deve permettersi di mettere in discussione il carbone. Eventualmente, dovesse essere deciso, sia l’uno che l’altro “arricchiranno” la centrale. E questo significa che l’ingegnoso Alvaro può anche fare a meno di regalarci demagogia e populismo a prezzi stracciati.
Ma non basta. Dal Comune arriva pure la “dritta” che la Regione ritiene interessante assai l’esperimento che ha un nome ed un cognome originali e mano poco: Arrow Bio. Vabbè, evidentemente si tratta di una “fissa” del Marchese del Pincio, anche se la pasionaria di Freedom, Fabiana Attig, con tanto di documentazione (evidentemente sconosciuta agli assessori all’ambiente, regionale e di “casa” nostra”) ha dimostrato che l’applicazione di detto innovativo trattamento non è di agevole estensione alla realtà nazionale. Detto ciò, e pur nel pieno rispetto delle convinzioni “balloniane” e “moscheriniane”, chiede strada, e la ottiene, una semplice ma non peregrina osservazione: come mai nessuno dell’attuale scombiccheratissima (e mediocre) classe dirigente suona la grancassa della raccolta differenziata? Forse perché, essendo troppo virtuosa, non rientra nella sfera del grande business? Oggi è domenica. Fate i kamikaze con la vostra donna. Esplodete gente, esplodete.