CIVITAVECCHIA – «Riteniamo doveroso chiarire a chi sospetta che qualcuno o qualcosa si nasconda dietro la nostra proposta di bruciare il Cdr a Torre Nord che dietro ad essa non altro si nasconde che un ragionamento stringente, basato su presupposti oggettivi». Lo dichiara il Polo Civico in risposta all’Udc, che in una nota firmata da Gino Vinaccia (nella foto in alto insieme ad Alvaro Balloni), Marco Di Gennaro e Mirko Cerrone, ha preso le distanze dall’ipotesi prospettata dal movimento politico di Balloni. «La città – dichiara il Polo Civico – come la stragrande maggioranza delle città d’Italia, è a corto di finanziamenti, anche a seguito dei tagli operati dallo Stato nei confronti di Regioni ed Enti locali. Disporrà quindi sempre di meno fondi. Per cui ci domandiamo perché mai Civitavecchia non dovrebbe ottimizzare una servitù come quella della centrale a carbone e servirsene per ricavarne ogni possibile risorsa utile a migliorare la situazione ambientale». Il consigliere provinciale e i suoi mettono in evidenza la quantità di inquinamento prodotta dalle auto e dalle navi, chiedendosi – riferendosi a Tvn – come mai l’Udc continui a valutare una sola sorgente d’inquinamento «che poi da ciò che proponiamo non aggraverebbe ma forse migliorerebbe il grado complessivo di inquinamento». «Sa dire cosa cambia – prosegue il Polo Civico – se in luogo di 4 milioni di tonnellate di carbone si bruciano 3 milioni e 800mila tonnellate di carbone più 200mila di cdr? Ciò che sicuramente cambia – prosegue la nota – è che sostituendo il carbone con cdr nella citata misura ci creiamo una fonte di guadagno, attiviamo per la città e per i nostri giovani finanziamenti che non sono una tantum ma ripetuti anno dopo anno. Se invece si resta così, ci teniamo comunque l’inquinamento prodotto da 4 milioni di tonnellate di carbone senza avere niente in cambio, senza possibilità di migliorare l’ambiente, senza possibilità di creare sviluppo. Sostenere poi che si riesce a fare la raccolta differenziata prescindendo da risorse economiche sostanziose – fanno sapere dal Polo Civico – vuol dire fare pura demagogia, perché, è inutile negarlo, la raccolta differenziata ha dei costi e da sola non si sostiene. Altrimenti quanti sino ad oggi hanno ricoperto incarichi di partito o di amministrazione in seno ad altre giunte succedutesi in città avrebbero potuta già attivarla». In fine le critiche all’Udc: «Chi ci contesta non ci dice cosa vuole, a parte la differenziata sulla quale abbiamo risposto. Ci faccia sapere le sue idee – dichiara il movimento di Alvaro Balloni – le metteremo a confronto con le nostre e le valuteremo con l’obiettivo di migliorare la qualità ambientale. Noi siamo convinti della bontà della nostra proposta – spiegano dal Polo Civico – e sta agli altri convincerci del contrario. Noi siamo disponibili e lo abbiamo sempre affermato a sposare le scelte che la città vorrà. Ma la città per poter scegliere deve essere informata su tutte le ipotesi, senza che nessuno si scaldi o si impaurisca. Deve sapere di che cosa si tratta – conclude la nota – a che cosa va incontro, i vantaggi e gli svantaggi di ogni possibile soluzione, senza nessuna omissione. Per quanto ci riguarda, sia chiaro a scanso di equivoci, che noi resteremo qui anche in caso di accettazione della nostra proposta, senza paura di respirare, coscienti e convinti che l’aria sarà migliore di quella che respiriamo oggi».
Politica
2 Novembre 2011
«Chi oggi fa demagogia non ha favorito la differenziata»

