Politica
2 Novembre 2011
«Il simbolo del Pdl rimane dov’è»

PAOLOdi LUCA GROSSI
CIVITAVECCHIA – Sulle cronache nazionali, in questi giorni, sta avendo ampio spazio la diatriba relativa al simbolo del Pdl. Il capogruppo alla Camera dei Deputati del gruppo politico Futuro e libertà, Italo Bocchino, ha infatti diffidato il premier Silvio Berlusconi dall’utilizzare il logo del partito poiché un atto fatto presso il notaio civitavecchiese Paolo Becchetti, lo renderebbe impresentabile senza il consenso dei due fondatori del partito, ossia Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini. Intervistato sulla questione, il notaio Becchetti, ex deputato forzista ha corretto il finiano: «Bocchino sbaglia. Il simbolo non appartiene né a Berlusconi né a Fini bensì al Popolo della libertà». Becchetti fa riferimenti precisi all’atto notarile sottoscritto nel 2008: «L’articolo 6 sottolinea come la possessione del simbolo sia dell’associazione Popolo della libertà. Solo in caso di scioglimento del partito- continua Becchetti – è necessario il consenso di tutti i fondatori per l’utilizzo del simbolo. Ma visto che non c’è stato nessuno scioglimento, il simbolo rimane del Pdl e di chi lo presiede». Quindi se anche Berlusconi dovesse perdere la sua maggioranza nel corso del voto sulla fiducia del 14 dicembre potrebbe comunque ripresentare lo stesso simbolo. «La storia di quel simbolo la conosco bene- conclude Becchetti – basti pensare che l’ideatore, che si chiama Madonna, lo cedette con un rogito, sempre presso il mio studio, al cavaliere che lo fece divenire proprietà del Pdl».