CIVITAVECCHIA – «Lo sfondo della vista quotidiana dei civitavecchiesi alla quale sono legati da oltre un secolo e rappresentato dalle palme storiche che abbelliscono il tratto di strada dall’uscita del porto fino al lungomare Thaon De Revel, è ormai compromesso». Parte da questo dato Roberta Galletta per fare il punto sulla situazione del verde pubblico in città. «Questo è accaduto per una grave negligenza prima nell’affrontare, o meglio di far finta che non esistesse, il problema del punteruolo rosso a Civitavecchia – dichiara il segretario del Partito democratico – e poi per la superficialità e il pressapochismo con cui l’amministrazione comunale è intervenuta tardivamente e maldestramente dando mandato ad Etruria servizi per cercare di mettere una pezza su un problema che andava affrontato da professionisti competenti e non da giardinieri improvvisati e mandati allo sbaraglio quando ormai la frittata era fatta». La Galletta si chiede per quale motivo l’azienda abbia deciso di intervenire solo sulla eliminazione delle foglie pericolose e non sul tronco: «Probabilmente i vertici di Etruria non sanno che il punteruolo rosso una volta aggredita la palma ne mina la stabilità totale – afferma – e quindi anche del tronco e che questo va eliminato seguendo un protocollo ben preciso e seguito in tutti i comuni che stanno cercando di risolvere lo stesso problema. Ma soprattutto chi ha ordinato quell’intervento non sa, e questa è la cosa gravissima, che spargendo le foglie delle palme a terra senza evitare la diffusione del coleottero, si ha la responsabilità delle infezioni delle palme ancora sane e con danni irreversibili». «Civitavecchia, come decine di città italiane, è certamente vittima di questo problema – commenta il segretario del Pd – ma mentre in tutti i comuni si è tentato ormai da tempo di cercare e provare a salvare le palme, nella nostra città, nonostante segnalazioni e proposte per nulla pellegrine, si è deciso di lasciare morire tutte le palme malate, avendo pure il cattivo gusto di dirlo pubblicamente, mostrando un ulteriore disprezzo per ciò che i civitavecchiesi amano». Definisce tardiva l’ordinanza dello scorso 22 ottobre: «Magari invece di fare una rotatoria di meno, per esempio quella totalmente inutile della Madonnina e realizzabile per la modica cifra di oltre 450.000 euro, leggasi quasi un miliardo delle vecchie lire, sarebbe stato opportuno che l’amministrazione Comunale investisse quei soldi in soluzioni o almeno tentativi di trattamenti che non lontano da Civitavecchia, a Santa Marinella sono partiti da mesi». Spera che le palme di via Terme di Traiano possano essere salvate: «Ma forse è più comodo aspettare che muoiano tutte – conclude – perché altre nuove saranno ripiantate con ulteriore spesa e altri soldi pubblici, saranno spesi per abbattere i tronchi delle gloriose palme storiche. Con tanta felicità di chi è responsabile di questa palmanza che gonfierà i portafogli di pochi eletti a danno della collettività. Come sempre da quasi quattro anni a questa parte».
Politica
2 Novembre 2011
«Il verde pubblico è un vero business»

