CIVITAVECCHIA – Terremoto politico all’interno della Grande coalizione, con il segretario dell’Udc Marco Di Gennaro che prende nettamente le distanze da Moscherini per quello che riguarda il faraonico progetto commissionato dal Sindaco. A dire il vero Di Gennaro fa una panoramica più ampia, parlando della mancanza di trasparenza che caratterizzerebbe la maggioranza di governo, ricordando che «Il pesce puzza dalla testa». Una considerazione sui presupposti che hanno portato alla nascita delle larghe intese: trasparenza amministrativa – secondo il segretario dell’Udc – condivisione, impegno per il bene comune, collaborazione al di là delle appartenenze per garantire a Civitavecchia un verso sviluppo. «Nulla di questo si sta realizzando – spiega in una nota – quando i luoghi del confronto democratico vengono sistematicamente elusi a favore di segrete stanze, quando il livello decisionale passa dai rappresentanti del popolo democraticamente eletti ad una servile oligarchia stretta intorno al tirannello di turno – prosegue – quando l’interesse di pochi prevale sul bene comune, non c’è altro nome che questo per definire un governo: regime». Marco Di Gennaro si rifà poi alle molteplici problematiche che interessano la città, «sulle quali – fa sapere – continuiamo a chiedere come partito la relativa documentazione per una responsabile valutazione. Quella che doveva essere la casa di cristallo – aggiunge – si sta trasformando in una casa chiusa al confronto democratico». Accuse gravi quelle di Di Gennaro, che definisce la conflittualità interna alla coalizione «cercata ad arte per raggiungere particolari interessi». Definisce inoltre delegittimati i sindacati, i partiti e addirittura il consiglio comunale: «Scegliendo tavoli di confronto e interlocutori diversi da quelli istituzionali – scrive ancora il segretario dell’Udc – il Sindaco (che definisce un principe poco illuminato) tradisce la sua maggioranza ed è destinato ad un inevitabile fallimento».
Politica
2 Novembre 2011
Larghe Intese spaccate sul megaprogetto

