CIVITAVECCHIA – È caos totale all’Agraria, dopo le preannunciate dimissioni del presidente Franco Barlafante, decisione revocabile solo nel caso in cui Godani – ritenuto dal numero uno dell’associazione l’artefice della destabilizzazione dell’ente – dovesse rimettere il mandato.
Anche perché, se oltre a Godani altri membri di maggioranza dovessero dimettersi, automaticamente ci sarebbe lo scioglimento del cda e si tornerebbe alle elezioni.
In tutto questo l’opposizione alza il tiro e accusa la maggioranza di immobilismo. Nel mirino la mancanza di una programmazione economica, con 2,3 milioni di euro difficili da investire fino a quando frutteranno il capitale sufficiente a garantire la sopravvivenza della stessa Agraria, compreso il pagamento degli stipendi dei dipendenti.
Il progetto Natura 2000 inoltre, presentato da Passerini, che prevede la riqualificazione della valle del Marangone, ha incassato lo stop del presidente Barlafante che inoltre sulle legittimazioni ha cambiato idea, passando da una netta contrarietà ad un parere favorevole in relazione ai contenuti della legge regionale 1766. Contrario fino al 2 novembre scorso secondo la minoranza, poi qualcosa è cambiato.
Le uniche variazioni sulle legittimazioni tuttavia interessano la destinazione d’uso dei terreni: quattordici lotti diventati edificabili per effetto della variante 29.
Motivo che avrebbe indotto la stessa maggioranza dell’Agraria a rallentare, nell’attesa di capire cosa il perito deciderà in merito al valore degli stessi terreni.
Questo ed altro ancora avrebbe inoltre spinto i membri di maggioranza a prendere le distanze dalle posizioni del presidente e il socio Fiorentina a chiedere dei documenti per chiarire alcuni aspetti legati alla gestione dell’ente.
Tuttavia un chiarimento sul futuro dell’associazione potrebbe arrivare dalla riunione di questa sera tra Balloni e Moscherini.
Politica
2 Novembre 2011
Legittimazioni appetibili grazie alla variante 29

