Lettere
2 Novembre 2011
L'opposizione scrive a Zingaretti e Civita: "Si annulli la variante 29"

Egregio Presidente, Egregio Assessore,

Si fa riferimento alla nota del Dipartimento VI “Governo del territorio” della Provincia di Roma, del 14 giugno u.s. avente ad oggetto: “Comune di Civitavecchia. Integrazioni e modifiche della variante n. 29 al vigente Piano Regolatore Generale.” In quella nota si richiamavano gli atti di pianificazione del Comune di Civitavecchia relativi alla delibera di C.C. n. 35/2010, pubblicata lo scorso 28 maggio, avente per oggetto “modifica ed integrazione della Variante n.29 al Piano Regolatore Generale, adottata con delibera n. 272 del 22/10/1998, ancora sottoposta all’esame della Regione Lazio”. Con detta nota la Provincia “nello spirito di una leale collaborazione istituzionale ed alla luce delle competenze alla stessa trasferite dalla Regione Lazio, a seguito dell’entrata in vigore del Piano Territoriale Generale”, faceva rilevare che: “l’intera procedura in esame presenta palesi illegittimità per contrasto con la vigente normativa regionale”. In particolare l’Amministrazione Provinciale evidenziava, tra l’altro, che: “i proposti interventi si configurano come Variante Generale e non come mera integrazione della Variante n° 29 al vigente PRG; trattasi in buona sostanza, di una vera e propria Variante generale e non puntuale che come tale è possibile adottare solo sotto la forma della Variante di adeguamento disciplinata dall’art. 24, comma 2, della L.R. 38/99 e dalla deliberazione della Giunta Regionale n. 523 del 18 luglio 2008” e che pertanto le obiezioni formulate: ”si ritengono di natura pregiudiziale e tali da imporre il rinnovo dell’intera procedura”. La posizione della Provincia è stata la medesima che gli scriventi hanno sostenuto in sede istituzionale.

Purtroppo a nulla sono valsi i nostri richiami al semplice rispetto della normativa vigente. Al contrario, commentando pubblicamente i contenuti di detta nota (vd. articolo allegato), l’assessore all’Urbanistica del Comune di Civitavecchia, Ing. Mauro NUNZI, sosteneva la piena legittimità dell’atto ed ancora aggiungeva: “non è fondamentale che quella variante venga adottata dalla Regione Lazio o dalla Provincia. I quattro Piani di zona localizzati in questa variante li facciamo ugualmente perché i PZ, ai sensi della legge 179, possono essere adottati come varianti puntuali al PRG e quindi risultano di competenza esclusiva della Regione Lazio”. Provocano ancora maggiore sconcerto le dichiarazioni dell’Assessore Nunzi che tendono a ricondurre la nota della Provincia ad un’azione “politica”, opinione che lo stesso Assessore, secondo quanto da lui affermato nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale tenutosi il 9 luglio u.s., dovrebbe avere trasferito in un esposto presentato alle Procure della Repubblica di Roma e Perugia (sic!) volto a chiarire le reali motivazioni dell’intervento della Provincia. Ci sembra evidente a questo punto che l’Amministrazione Comunale non abbia alcuna intenzione di prendere atto della palese illegittimità della citata delibera n. 35/2010 e intenda piuttosto proseguire di concerto con la Regione nell’iter di approvazione della Variante generale in oggetto, erroneamente individuato nel disposto dell’art. 66, comma 1, della L.R. 38/99. Riteniamo inaccettabile consentire il perfezionamento di un iter di Variante Generale illegittimo, non solo per il necessario rispetto della normativa vigente ma anche per gli effetti che tale violazione comporterebbe per la collettività che siamo chiamati ad amministrare. Infatti la scelta di adottare in maniera surrettizia una Variante Generale richiamandosi al regime transitorio dall’art. 66, comma 1, della L.R. 38/99, costituisce un’ipoteca quanto mai gravosa, oltre che illegittima, sull’attività di pianificazione che il Comune di Civitavecchia in seguito all’avvenuta pubblicazione del PTPG è chiamato a predisporre ai sensi della L.R. 38/1999, ovvero la redazione di nuovo PUCG o in alternativa la Variante di adeguamento al PTPG.

Un’azione amministrativa la cui rilevanza è persino superfluo evidenziare e che a norma di legge, e prima ancora di civiltà, deve avvenire “dopo aver effettuato consultazioni con gli enti pubblici e con le organizzazioni sociali, culturali, ambientaliste, economico professionali e sindacali interessate, e comunque avendo attivato processi di partecipazione e informazione finalizzati a promuovere forme di intervento diretto dei cittadini”, una doverosa pratica di partecipazione che l’Amministrazione Comunale, predisponendo nel chiuso degli uffici le “modifiche ed integrazioni” della Variante n. 29, ha volutamente e in maniera deprecabile evitato. Siamo a chiederVi con la presente di adoperarVi affinché la Provincia di Roma attivi tutti gli strumenti che riterrete opportuni per il ripristino della legalità. In particolare sottoponiamo alla Vostra attenzione la possibilità per la Provincia di richiedere l’annullamento, ai sensi dell’art. 34 della L.R. 15/2008, della delibera di Consiglio Comunale n. 35/2010 e, qualora non dovessero intervenire provvedimenti regionali di annullamento o che – nello spirito di una leale collaborazione istituzionale – dichiarino comunque l’improcedibilità dell’iter individuato dal Comune di Civitavecchia e la necessità di una nuova formazione ed adozione della variante che risponda alla normativa vigente, Vi chiediamo sin da ora un deciso impegno a tutelare anche in sede giudiziaria l’interesse della Provincia di Roma e dei cittadini di Civitavecchia, impugnando presso il Tribunale Amministrativo l’eventuale provvedimento regionale di approvazione della Variante 29 come “modificata ed integrata” dalla delibera n. 35/2010. In attesa di un cortese e sollecito riscontro, nell’anticipare la nostra disponibilità a fornirVi, nelle modalità che riterrete opportune, qualsiasi ulteriore chiarimento, cogliamo l’occasione per inviare Cordiali saluti.

I consiglieri comunali di opposizione di Civitavecchia