Lettere
2 Novembre 2011
L'Unicef lancia un appello: "L'emergenza per i bambini haitiani non è finita"

CIVITAVECCHIA – La responsabile cittadina dell’Unicef Pina Tarantino lancia un appello alla città e alle istituzioni perchè dopo che i riflettori mediatici si sono spenti l’emergenza ed il dramma delle famiglie e dei bambini non è finita. Qui di seguito alcuni dettagli e dati circa lo stato attuale dei fatti.

Oggi si riunisce a New York la Conferenza dei grandi donatori, per assumere ulteriori impegni per la ricostruzione di Haiti. Il 18 febbraio le Nazioni Unite hanno presentato l’appello di raccolta fondi aggiornato per il 2010, che ammonta a oltre 1,4 miliardi di dollari: la quota necessaria per gli interventi d’emergenza dell’UNICEF ha superato 170 milioni di dollari, che – grazie alle donazioni finora ricevute – risultano comunque già coperti. Ulteriori fondi ricevuti dall’UNICEF verranno indirizzati a interventi di ricostruzione per il lungo periodo (2010-2012).

Situazione umanitaria
Il numero totale delle persone colpite dal terremoto è stimato intorno ai 3 milioni, di cui 2 milioni residenti nelle aree di Port au Prince-Carrefour. I bambini colpiti sono quasi 1,5 milioni.
In totale, 1,3 milioni di persone sono senza tetto, di cui 604.215 registrate come sfollati nelle aree rurali; di questi, 302.000 sono bambini. Gli accampamenti di Leogane, Petite Goave, Grenier e Jacmel (dipartimenti occidentali e meridionali) sono generalmente meglio organizzati di quelli di Port-au-Prince, ma trovandosi su fasce costiere sono più esposti alle conseguenze della stagione degli uragani, che inizia a giugno, mentre 218.000 sfollati sono considerati ora a rischio per frane e smottamenti causate dalle piogge intense che rischiano di spazzare via gli accampamenti nelle zone collinari e di danneggiare la strada da Santo Domingo a Port au Prince, rotta fondamentale per gli aiuti.
Circa 160.000 persone si sono installate nelle aree di confine con la Repubblica Dominicana, altrettante continuano a gravare sulla provincia di Artibonite, dove i servizi sono allo stremo. Gli haitiani che hanno passato il confine e si trovano nella Repubblica Dominicana sono stimati tra i 60.000-100.000, il 20% sono bambini.
Oltre il 63% delle 1,3 milioni di persone senza tetto ha ricevuto materiali per allestire ripari d’emergenza, la copertura dei servizi igienici è passata dal 26% al 33%. E’ in avvio un programma di re-insediamento di circa 200.000 sfollati, di cui 90.000 sono bambini, dalle aree più a rischio per le piogge di Port au Prince a nuovi siti più sicuri, che lì’UNICEF sta attrezzando con latrine e impianti idrici.

Vittime stimate dal governo: 222.517 morti e 310.928 feriti a causa del terremoto. Gli edifici distrutti o danneggiato dal terremoto sono oltre 900.000.

La risposta dell’UNICEF
Decine e decine ormai i voli cargo UNICEF, oltre a navi e vari convogli di camion da Santo Domingo, con forniture UNICEF salva vita. Tra i beni trasportati tende, forniture per l’acqua e l’igiene, materiali sanitari e farmaci, alimenti d’emergenza per l’infanzia e integratori alimentari, kit scolastici e per l’assistenza psico-sociale.
L’UNICEF, presente ad Haiti da molti anni, ha attualmente sul campo 215 operatori, in gran parte specialisti internazionali, avendo i nazionali subito a loro volta gravi perdite.

L’UNICEF è agenzia leader dei gruppi di coordinamento per: acqua e igiene (con DINEPA); nutrizione (col Ministero della sanità); scuola (col Ministero dell’istruzione e Save the children); protezione dell’infanzia.
Nel primo mese dal terremoto l’UNICEF ha inviato e messo in distribuzione aiuti per 250.000 bambini. Nuovi rifornimenti devono continuare ad arrivare con cadenza regolare per i diversi settori di lavoro.

Nutrizione
Allo stato attuale, risultano 19.784 bambini sotto i 5 anni affetti da malnutrizione acuta, di cui 6.430 da malnutrizione acuta grave. Si stima però che queste cifre continueranno a salire, dato lo stato di cronica malnutrizione moderata di gran parte della popolazione infantile di Haiti, aggravato ora dall’emergenza. Un totale di 494.600 bambini sotto i 5 anni e di 197.840 donne incinte o in allattamento sono a rischio malnutrizione e perciò destinatari di interventi di integrazione alimentare.
A oggi, 24.500 bambini 0-5 anni e donne incinte o in allattamento beneficiano del programma straordinario di supporto nutrizionale attuato da UNICEF e PAM, 283.500 hanno ricevuto vitamina A e 124.500 Albendazole: l’obiettivo è raggiungere nella capitale circa 53.600 bambini e 16.000 donne incinte o in allattamento con alimenti terapeutici quali Plumpynut e biscotti proteici.
Inoltre 19 tende per la promozione e il sostegno dell’allattamento al seno sono state installate in altrettanti campi, attraverso cui l’UNICEF mira a fornire assistenza a 20.000 bambini con meno di un anno, 166.000 bambini sotto i 5 anni, 6.500 bambini con malnutrizione acuta e 50.000 donne incinte o in allattamento.
L’UNICEF, agenzia leader del gruppo di lavoro interagenzie per la nutrizione infantile, ha siglato accordi con varie ONG haitiane e internazionali (ACF, Concern, Medicins du Monde, Save the children, AVSI) che contribuiscono a raggiungere i bambini malnutriti tramite 95 tende per la promozione dell’allattamento, 136 centri comunitari per la terapia della malnutrizione, 26 centri di ricovero e terapia per i casi di malnutrizione acuta con complicazioni mediche, 5 programmi di integrazione alimentare. A tutti i centri l’UNICEF fornisce sostegno scorte terapeutiche come vitamina A, zinco, sali reidratanti e Plumpynut, oltre a latte terapeutico F-75 ed F-100, biscotti proteici (BP5), Resomal ecc.
In totale, l’impegno UNICEF per questi e altri interventi di sostegno nutrizionale ai bambini prevede una spesa di 7 milioni di dollari.

Acqua e igiene
A Port au Prince, Leogane e Jacmel l’UNICEF continua a rifornire regolarmente più di 1,3 milioni di persone in 341 siti, con distribuzione tramite autobotti di oltre 6.500 m³ di acqua potabile a 341 serbatoi gonfiabili e punti di rifornimento idrico e materiali per l’igiene, unita alla distribuzione di scorte idriche per uso domestico. L’UNICEF sostiene il 50% dei costi delle operazioni di distribuzione d’acqua mediante autobotti. Il fattore acqua continua a essere critico per evitare un’ondata di malattie diarroiche e infettive, specie tra i bambini.
Fornite 5.677 latrine sufficienti per oltre 270.000 sfollati; costruite 1.350 latrine per circa 67.500 persone; forniti 631 gabinetti mobili sono già stati messi in funzione, altri 1.000 sono in installazione in 100 campi sfollati. I pozzi neri di due ospedali e di 25 latrine in 3 campi sfollati hanno beneficiato delle operazioni di smaltimento dei rifiuti fognari: l’UNICEF sosterrà tali operazioni nei campi e altri siti almeno per 6 mesi. Distribuiti 102.000 kit per l’igiene per circa 510.000 persone.

Salute
Iniziata il 2 febbraio la campagna di vaccinazione contro morbillo, rosolia, difterite, pertosse e tetano, organizzata dall’UNICEF con l’OMS e il Ministero della sanità. Al 24 marzo, 79.797 bambini d’età compresa tra 8 mesi e 7 anni erano stati vaccinati contro morbillo e rosolia e avevano ricevuto integrazioni di vitamina A, in 193 siti.
La campagna è stata intensificata, con 232 siti di vaccinazione in campi sfollati e insediamenti temporanei, per raggiungere 900.000 persone, circa la metà bambini.
Nella prima settimana di marzo l’UNICEF ha installato 12 nuovi impianti frigoriferi per la conservazione dei vaccini a Jacmel e Leogane, per sostituire gli impianti danneggiati, e ha rifornito le stesse aree di medicinali essenziali, oltre a 120 kit sanitari di emergenza sufficienti alla cura di 119.000 persone per 3 mesi e 15 kit ostetrici.

Scuola
Secondo le prime verifiche il 90% delle scuole di Port au Prince e il 60% di quelle delle regioni sud-occidentali sono distrutte o danneggiate (oltre 3.000 scuole, riporta l’UNICEF).
Ciò significa che circa 2,9 milioni di bambini hanno subito un’interruzione delle attività scolastiche. Il Governo ha dichiarato le scuole riaperte, anche con soluzioni provvisorie, dal 1 Aprile, per non far perdere l’anno scolastico ai bambini. Metà delle scuole di Jacmel e il 100% di quelle di Belle Anse hanno già riaperto.
UNICEF e Save the Children, che guidano il gruppo di lavoro sull’istruzione, stanno lavorando col Ministero e altre agenzie a un piano per spazi scolastici d’emergenza.
Oltre alle 600 tende già distribuite dall’UNICEF e dall’Ong partner Save the children, sufficienti a coprire le attività scolastiche per oltre 90.000 bambini, ulteriori 1.500 tende e 200 centri temporanei per l’apprendimento sono in arrivo ai primi di aprile, oltre a 6.100 “scuole in scatola” (kit di materiali educativi, quaderni penne ecc., ognuno sufficiente per una classe di 40 bambini), 6.835 kit scolastici, 866 kit di materiali ricreativi e 1.500 kit per kit per lo sviluppo della prima infanzia, ciascuno contenente materiali educativi, socio-ricreativi ma anche per l’igiene, la nutrizione e la salute d’oltre 50 bambini tra 0 e 6 anni. L’obiettivo è soddisfare le necessità educative di almeno 250.000 bambini. Inoltre l’UNICEF distribuirà 720.000 zainetti, provvisti di materiali scolastici, ad altrettanti bambini; la distribuzione dei primi 200.000 zainetti è in corso.

Protezione
L’UNICEF precisa i dati sui bambini orfani pre-terremoto: 380.000 orfani ma di un solo genitore; orfani di entrambi i genitori circa 50.000.
L’UNICEF in collaborazione il Ministero del Welfare ha finora visitato in tutto il Paese 488 orfanotrofi o istituti, dove sono stati registrati 30.052 bambini, per i quali è in corso la valutazione dei bisogni esistenti e la distribuzione a di integratori alimentari, medicine, cibi e attrezzature. Finora, 1.689 kit di aiuti base (indumenti intimi, magliette, sandali, pantaloni, asciugamani, sapone, dentifricio e spazzolino, coperte, materassini ecc.) sono stati distribuiti a 12.867 bambini. Oltre 126.000 litri d’acqua potabile sono stati distribuiti negli stessi istituti. Si conta di arrivare a coprire il fabbisogno di 50.000 bambini.
L’obiettivo prioritario rimane censire i bambini rimasti soli, garantire loro assistenza e avviare le procedure di ricerca e riunificazione familiare, formare e informare gli operatori sanitari e sociali presenti nei siti perché controllino le credenziali di chiunque porti via i bambini e segnalino i casi a rischio. 600 bambini non accompagnati sono stati identificati e registrati dall’UNICEF e dalle agenzie partner, e sono stati formati 131 operatori dedicati.
L’UNICEF in collaborazione con Save the children e altre ONG ha allestito sinora 80 “spazi sicuri”, punti di prima accoglienza che offrono assistenza sanitaria e nutrizionale e sostegno psico-sociale a oltre 55.000 bambini (oltre 600 bambini a centro al giorno, in diversi turni). Inoltre è stato creato un nuovo centro residenziale speciale per accogliere i bambini non accompagnati in attesa di riunificazione familiare.
E’ stata lanciata una campagna per la protezione dell’infanzia con messaggi in creolo diffusi da 36 radio locali, oltre a poster e opuscoli; si stima siano state raggiunte 3 milioni di persone; inoltre a un milione di utenti di telefonia mobile sono stati inviati messaggi SMS.
In risposta al rischio di tratta e adozioni illegali l’UNICEF sostiene anche le Brigate speciali di polizia minorile che effettuano controlli all’aeroporto e lungo il confine con S. Domingo.
Anche nella Repubblica Dominicana è stato formato un coordinamento per la protezione dei minori, guidato dall’UNICEF, che monitora sia i casi di minori non accompagnati provenienti da Haiti sia tutti i casi di minori, con o senza familiari, che vengono evacuati oltre confine per poter avere cure mediche, nei tre centri sanitari individuati a Santo Domingo e Jimani per i bambini con amputazioni e ferite disabilitanti.