Società
2 Novembre 2011
Mercato, i commercianti a sede fissa chiedono aiuti concreti

CIVITAVECCHIA – “Hanno chiuso anche piazza Calamatta. I nostri clienti non riescono più a venire al mercato, con sempre meno parcheggi ed una giungla di cantieri da affrontare, noi registriamo riduzioni medie del 50% degli incassi, e i lavori di riqualificazione non sono ancora partiti”. Questa, in sintesi, la fotografia del centro storico secondo i commercianti a sede fissa del mercato. “Abbiamo le tasche economicamente vuote – hanno spiegato in una lunga lettera – ma le abbiamo piene delle chiacchiere di pseudo-delegati e di mediocri amministratori locali. Vorremmo capire come si fa anche solo a pensare di gestire risorse pubbliche senza tenere in minimo conto le esigenze dei cittadini, senza alcuna sensata programmazione. Non pretendiamo fenomeni, vorremmo semplicemente che chi amministra lo faccia con raziocinio o, senza esigere così tanto, almeno con senso pratico: non ci voleva un genio per capire che i cantieri di manutenzione delle strade nella zona in cui insiste il mercato storico, e in cui si concentra buona parte del commercio cittadino, andavano svolti in un altro momento, rispetto al periodo della contingente delocalizzazione delle attività. Anche i più disattenti possono vedere che, in questo momento, i cantieri di tutta la città si concentrano su un’unica zona, bloccandone la viabilità, condizionandone l’accessibilità e comprimendone drasticamente l’offerta di parcheggi: questo è un vero e proprio attentato, consumato nei confronti di centinaia di commercianti, da chi opera con un pressapochismo ed un’inadeguatezza vergognosi. Il discorso della mancata programmazione riguarda anche la questione dei permessi: se non fossimo a Civitavecchia, stenteremmo a credere che si possa transennare per mesi l’intera zona mercatale, senza avere ancora le autorizzazioni per procedere alla riqualificazione! Programmazione assente anche per i parcheggi, delittuosamente sottratti, a più riprese, ai nostri clienti: quando si pianifica un’opera di interesse pubblico che va a limitare le aree di sosta, se ne deve prevedere in anticipo la compensazione in un’altra zona, ovviamente funzionale alle esigenze dei fruitori di quei parcheggi.
E invece vediamo occupare quasi tutta la trincea, chiudere la Marina, aprire i cantieri, su via Doria, poi su Piazza del Conservatorio, su via Mazzini ed ora su piazza Calamatta e alla Madonnina: dai, avanti così, all’insegna del chissenefrega. Esigiamo ora dal Sindaco e dall’Amministrazione Comunale una seria, seppur tardiva, assunzione di responsabilità: chiediamo concrete misure di ausilio a tutta la categoria di commercianti del mercato storico, misure compensative, almeno in parte, l’enorme danno che ci hanno procurato. Non si ascolteranno chiacchiere, non si accetteranno scuse, né soluzioni che sanno di presa in giro. Altri Comuni hanno messo in atto per gli esercenti agevolazioni economiche per i disagi da cantiere, altri Comuni hanno trovato contributi provinciali e regionali per la nostra categoria: si attivino Assessori e Consiglieri, il tempo a loro non manca”.