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    Cronaca
    2 Novembre 2011
    Montalto, gli ambientalisti bocciano la variante al Prg

    MONTALTO DI CASTRO – Nel corso della seduta dell’ultimo consiglio comunale di Montalto di Castro è stata approvata la Variante al piano regolatore generale vigente. Contro il provvedimento, erano state presentate le osservazioni sottoscritte dalle associazioni ambientaliste – ‘‘Comitato terra di Maremma’’, ‘‘Lipu’’ e ‘‘Legambiente’’ – ma anche numerose altre, da parte di cittadini, tecnici ed esponenti politici locali, nelle quali veniva messo in rilievo come «le previsioni per nuovi insediamenti residenziali e turistici, campeggi, lottizzazioni ed aree a servizio del deprecato progetto di nuovo Porto Turistico alle foci del Fiume Fiora, siano assolutamente eccessive ed in grave contrasto con ogni obiettivo di sviluppo sostenibile e di tutela del territorio aperto e delle zone agricole, nonché delle aree naturalisticamente importanti presenti sul territorio comunale». «Tutte le osservazioni – commentano le associazioni ambientaliste – sono state rigettate, mentre sono state in parte accolte quelle di privati, intese ad ottenere addirittura ulteriori aumenti di cubatura e la possibilità di trasferire altrove le ipotetiche capacità edificatorie di terreni inedificabili perché boscati. Desideriamo sollecitare l’attenzione della Regione e della Provincia, nella fase di approvazione della Variante, in particolare su alcune previsioni, che riteniamo inaccettabili ed in contrasto con lo spirito, se non in molti casi addirittura con le prescrizioni precettive del Ptpr». Nel mirino degli ambientalisti il progetto del porto alle Foci del Fiora, che dovrebbe, secondo le notizie apprese, essere oggetto di una Conferenza di Servizi attualmente in corso, «è da considerarsi una scelta deleteria, ricadendo in area classificata a pericolosità idraulica molto elevata P.I. 4 dalla competente Autorità di Bacino; nella Variante, peraltro, è prevista l’edificazione, lungo il corso terminale del fiume, di un complesso residenziale e di strutture di servizio alle attività portuali, che comporterebbe la totale cementificazione della riva sinistra del fiume dalla ferrovia fino alla foce (zona tutelata ex lege)». «Inoltre – proseguono gli ambientalisti – sempre nella zona di Montalto Marina, sono previste una serie di altre lottizzazioni e nuovi insediamenti turistici in zona agricola di pregio; in tutte le zone agricole non sottoposte a vincolo (E2 – zona agricola normale) il lotto minimo per consentire l’edificazione è fissato in soli 2 (due) ettari, con indice di fabbricabilità per residenze pari a 0,02 e per annessi 0,02 (superiore al limite di Legge Regionale); alcune vaste aree ancora inedificate, nella zona 2 Pini e Pescia Romana, sono state classificate come E1 – zona agricola marginale, con lotto minimo ridotto a solo 1 (uno) ettaro e indice di fabbricabilità per residenze addirittura di 0,03. In pratica, una lottizzazione strisciante, che avrà l’effetto di cancellare definitivamente un paesaggio agrario, già pesantemente posto in pericolo dal previgente lotto minimo di soli 3 (tre) ha, assolutamente insufficiente a consentire un moderno esercizio dell’attività agricola; per assurdo, inoltre, nella zona collinare a confine con il Comune di Manciano, classificata E3, zona agricola speciale, dove sono presenti alcune aziende di grandi dimensioni, si è aumentato l’indice di fabbricabilità per usi residenziali, riducendo invece quello per strutture produttive a servizio della coltivazione. Vengono inoltre previsti ampliamenti anche oltre il raddoppio dei campeggi già esistenti e la realizzazione di nuovi campeggi anche in zone agricole di pregio ed in presenza di vincoli paesistici (zone retrodunali, delle quali il Comune di Montalto di Castro non percepisce il valore naturalistico); vengono confermate le varianti di destinazione d’uso approvate per numerosi progetti già esaminati nell’ambito del Contratto d’Area e respinti perché giudicati incompatibili con le finalità dello stesso; in particolare, ci si riferisce all’ampliamento della lottizzazione di Costa Selvaggia, in piena zona dunale, a ridosso di un S.I.C., nonché alla realizzazione di un villaggio turistico alberghiero con campo da golf in località Mandrione, per 90.000 mc». «Questi – concludono gli ambientalisti – sono solo alcuni esempi di scelte assolutamente da respingere, nel quadro generale di un Piano decisamente sovradimensionato e non rispettoso delle moderne esigenze di tutela del paesaggio e dell’ambiente, che presenta inoltre numerose incongruenze ed è di difficile leggibilità in quanto redatto (nel 2009!) in bianco e nero». Le associazioni, al fine di illustrare meglio le preoccupazioni condivise da tutti i soggetti firmatari delle varie osservazioni respinte dal consiglio comunale e sollecitare l’esercizio delle funzioni di vigilanza demandate all’Ente Regionale, chiedono di poter incontrare quanto prima l’assessore e i dirigenti dell’Ufficio Territorio e rimangono, perciò, in attesa di una urgente convocazione.