logo
    Amministrazione
    2 Novembre 2011
    Moscherini: «Niente edilizia popolare a Torre d’Orlando»

    CIVITAVECCHIA – Il giorno della rappacificazione in cui Comune ed Ater iniziano a percorrere lo stesso binario. C’è voluta la visita dell’assessore regionale alla Casa, Teodoro Buontempo, per mettere pace tra i due enti, entrati in rotta di collisione negli anni scorsi e rimasti sempre su posizioni diverse. Tanto che questa mattina il sindaco Moscherini ha anche chiesto scusa al commissario dell’Azienda, Antonio Sperandio: «Mi dispiace se nella mia ironia ho usato parole sbagliate – ha affermato il Sindaco, riferendosi alla risposta data su Torre d’Orlando al commissario che l’ha definito un progetto valido, ndr – ma dopo averci parlato ho notato che ha il viso buono». A Sperandio, presente alla conferenza stampa che si è tenuta al Pincio non è stato consentito di parlare e al suo posto lo hanno fatto Moscherini e Buontempo. «Abbiamo fatto un’approfondita ricognizione del patrimonio abitativo – ha dichiarato il primo cittadino – un lavoro di approfondimento e chiarificazione per disegnare nuovi percorsi utili ai cittadini». Ha parlato di nuove soluzioni al problema casa, ribadendo che il Comune non consentirà alcuna costruzione a Torre d’Orlando. «Quelle aree – ha riferito Moscherini – sono il peggiore esempio di come l’Ater è stata gestita, la soluzione sarà trovata con lo spostamento della cubatura». A tal proposito il primo cittadino ha descritto Torre d’Orlando come il punto più piccolo di un quadro di riqualificazione ampio, che riguarderà Civitavecchia: «Dare l’ok per costruire in quella zona – ha dichiarato – significherebbe consentire la realizzazione di alloggi popolari in mezzo a potenziali lotti per edilizia privata per un totale di 270 mila metri cubi. Non mi sembra il caso, quella sarà un’area industriale». Gianni Moscherini inoltre ha elencato le priorità che Comune e Ater devono affrontare per rimettere a posto i cocci di un sistema che non funziona. «Abbiamo ereditato una situazione pesante – ha sottolineato il Sindaco – è indispensabile un risanamento del patrimonio edilizio Ater esistente, visto che molti alloggi cadono a pezzi. Occorre investire sulle manutenzioni, arrivando a poter offrire le case non soltanto in situazioni di emergenza ma anche agli operai monoreddito che non possono permettersi un mutuo». Risanamento dell’esistente e possibilità per l’Ater di costruire dopo aver ristrutturato: «Si potrebbe ad esempio aggiungere un piano ai palazzi esistenti – ha aggiunto il Sindaco – ovviamente c’è un piano da prefigurare per utilizzare i fondi Ater, magari aprendo anche ai privati». Per le case di via Betti Moscherini ha prospettato una demolizione seguita da ricostruzione, parlando di un piano casa da mettere in piedi con l’ausilio di una commissione fatta da tecnici del Pincio e dell’Ater, in grado di dare risposte entro il 15 novembre. «Nei prossimi giorni convocheremo un’assemblea pubblica – ha concluso – dove presenteremo il nuovo Piano Casa». Sulla stessa linea l’assessore regionale Buontempo: «Tutti insieme dobbiamo cercare di aprire una nuova pagina – ha dichiarato – Comune, Ater e Regione non sono in conflitto e lavorano insieme per migliorare la qualità della vita dei cittadini». Ha parlato del Piano Casa in fase di approvazione: «Vogliamo parlare di riqualificazione urbana – ha fatto sapere – per questo c’è un sistema premiale per l’abbattimento e la ricostruzione di ‘‘ruderi abbandonati’’ che appesantiscono la città. Se l’Ater costruisce nuove case, non saranno certo meno belle di quelle private. Si arriverebbe addirittura a condizionare il prezzo di vendita delle case private». L’idea è quella di realizzare dei piccoli quartieri, con negozi e servizi per i giovani dove collocare gli edifici popolari per evitare nuovi ghetti. «Il privato realizzerebbe in maniera etica – ha concluso – restituendo all’Ater, alla Regione e al Comune una parte del premio ricevuto in termini di cubatura. La nostra attenzione inoltre è concentrata sui mutui sociali».