Sport
2 Novembre 2011
NUOTO. Lo sfogo di Lestingi: &laquo;Gli agganci politici contano pi&ugrave; dei risultati&raquo; <br />

CIVITAVECCHIA – «Se avere agganci politici e più importante dei risultati, vuol dire che dovrò lasciare Civitavecchia». E’ un fiume in piena Damiano Lestingi, che ha concluso il meeting internazionale di Milano vincendo il bronzo nei 200 e chiudendo quarto i 100 dorso, e nel commentare le sue prestazioni, al di sotto delle aspettative, si lascia andare come mai aveva fatto in questi anni in cui aveva dato l’impressione di sapersi esprimere solo in vasca attraverso le grandi prestazioni. Adesso però la misura è colma, e Damiano non può più tacere: «Sono in ritardo netto rispetto i miei rivali – afferma – e anche se sono sempre critico ed estremamente esigente con me stesso, questa volta non ha davvero nulla da rimproverarmi. D’altronde con due allenamenti settimanali in vasca lunga cosa dovevo pretendere? I miei rivali si allenano tutti i giorni e quando racconto che io ho la vasca due pomeriggi a settimana rimangono increduli». E come non farlo nel pensare ad un’atleta che si sta preparando per la seconda Olimpiade ed il terzo mondiale. Un’atleta che porta in giro il nome di Civitavecchia in tutto il mondo ma che si trova la porta sbattuta in faccio in uno Stadio del Nuoto che fa invidia a tante città e che la stessa Fin – come ha ribadito di recente il presidente federale Barelli all’aula Cutuli – tiene in forte considerazione. «Sono mesi che mi prendono in giro, sono tutti super impegnati e nessuno mi dà ascolto. Dopo il rumore mediatico adesso arrivano gli attestati di solidarietà e magari mi risolveranno il problema, ma nel frattempo è stata compromessa la mia preparazione e per colpa dell’inettitudine di chi gestisce l’impianto rischio di mandare all’aria tutto quello che ho costruito con sacrificio, impegno e passione». Un Lestingi infuriato, ma non abbattuto: «Lo sport con la politica non dovrebbero mischiarsi mai, ma a Civitavecchia funziona così e se non hai l’aggancio giusto non sei nessuno, neppure se i risultati dicono il contrario. Che devo fare adeguarmi? Neppure per sogno – conclude Lestingi – piuttosto me ne vado in un’altra città». E questo sarebbe – concludiamo noi – sarebbe una sconfitta pesantissima per lo sport civitavecchiese.