CIVITAVECCHIA – “Un aspetto di fondamentale importanza nelle scelte inerenti all’allestimento e all’erogazione di un servizio pubblico come la sanità è costituito dalla validità delle motivazioni che le sorreggono.
Se infatti i motivi delle decisioni non appaiono immediatamente evidenti, come accade per quella relativa al trasferimento del reparto di oculistica del San Paolo a Bracciano, in assenza di spiegazioni che possano superare le obiezioni, si corre davvero il rischio di dare la stura, nel malcontento generale, a tutte le interpretazioni.
Il primo punto di perplessità deriva dalla circostanza della contestata decisione. Appena qualche giorno addietro la Fondazione CaRiCiv ha effettuato il suo ennesimo provvidenziale intervento per potenziare il nostro ospedale elargendo nuovi strumenti d’indagine all’unità di oculistica. Cosa di cui si sono giustamente compiaciuti non solo il direttore sanitario e il primario, ma anche i pazienti, allettati dalla prospettiva di un affinamento della capacità di intervento dell’unità operativa nel contesto di un avvertibile progresso della medicina in generale nell’approccio alla terapia dei problemi visivi.
Il secondo nasce dall’estremo bisogno di terapie oculistiche che si avverte a Civitavecchia, capoluogo dell’azienda sanitaria locale, e negli immediati dintorni, come testimonia il gran numero di pazienti che frequenta quotidianamente il reparto Ciò è dovuto alla presenza in città, nel porto e nel circondario di numerose attività lavorative che inducono disturbi e infermità di vario genere, tra cui preminenti quelli che riguardano la vista. Senza contare le patologie della vista cui vanno incontro gli anziani.
A fronte delle numerose proteste per il ventilato (o deciso?) trasferimento del reparto a Bracciano Il dg rilascia dichiarazioni in cui illustra la serie di lavori che investiranno a breve il San Paolo. Non rassicura però circa il perseguimento di una politica di rafforzamento del detto reparto nel nostro ospedale. Non spiega infatti perché mai, nelle more dell’esecuzione degli annunciati lavori, non abbia scelto la strada di uno spostamento totale, anche se provvisorio, del reparto in altra zona del nosocomio o in altra struttura cittadina piuttosto che al San Pio di Bracciano. Per cui smentisce ma non abbastanza. Da qui le nostre forti preoccupazioni”.
Polo Civico/Italia dei Valori

