Cronaca
2 Novembre 2011
Olio, l’Agraria punta sulla qualità

 ALLUMIERE – ‘‘Valorizzare il territorio e creare un prodotto tipico locale’’. Questo l’obiettivo che vuole centrare l’Università Agraria per ciò che concerne l’olio. «Il nostro frantoio è nato per offrire un servizio agli olivicoltori locali e siamo certi che sarà un valore aggiunto per Allumiere – ha spiegato il vicesindaco dell’Ente collinare, Antonio Pasquini – basti pensare che nel 2010 è stato garantito il servizio di frangitura delle olive a 443 olivicoltori (con 2011,58 quintali di olive macinate e 241,7 1itri di olio prodotto), garantendo inoltre un’occupazione stagionale a 5 giovani di Allumiere. Va evidenziata inoltre la costante presenza di scolaresche del paese e dei comuni della provincia che durante le giornate di frangitura hanno visitato il frantoio per scoprire le varie fasi della lavorazione. Ciò ha notevolmente contribuito a far conoscere Allumiere con le sue buone tradizioni puntando all’incremento turistico. In questi anni, poi, abbiamo lavorato per recuperare gli oliveti realizzando anche un nuovo impianto di 16.50 ettari con 125 quote e la messa a dimora di 3700 nuove piante di olivo. In più non va dimenticato il nostro investimento di 36 mila euro con cui abbiamo valorizzato i terreni rendendoli produttivi per i prossimi anni». Intanto si stanno studiando altri progetti per il frantoio per creare sempre di più occupazione. Ma non è finita qui: «In previsione di una produzione di olio oltre il fabbisogno famigliare locale – ha proseguito Pasquini – si sta lavorando per il progetto per l’imbottigliamento e la commercializzazione dell’olio dell’utenza e di quello che sarà prodotto direttamente da noi. Saremo in grado, anche per l’olivo, di chiudere la filiera con un olio locale di qualità, creando un prodotto da promuovere oltre i confini comunali con un investimento a costo zero per i cittadini e vantaggioso per la comunità, con l’opportunità di realizzazione di un centro di attrazione didattica per far conoscere i processi di trasformazione dall’oliva all’olio andando a recuperare e valorizzare i terreni abbandonati». (Rom. Mos.)