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    Società
    2 Novembre 2011
    <p align=left>Dalla Fondazione altri 33 mila euro per &quot;Il Ponte&quot;</p>

    CIVITAVECCHIA – «Non ci fermeremo qui. Con il prossimo bando cercheremo di stanziare altri fondi, magari più consistenti, per essere ancora a fianco dell’associazione». Ne è convinto il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Civitavecchia Vincenzo Cacciaglia che oggi, insieme ai responsabili de “Il Ponte”, ha effettuato un sopralluogo nella struttura in costruzione a via Veneto. «Abbiamo sempre creduto in questo progetto e finora – ha aggiunto l’avvocato Cacciaglia – abbiamo stanziato circa 140 mila euro. Le spese sono alte e noi, come Fondazione, siamo sempre alle prese con i problemi di erogazione legati al fatto di cercare di accontentare tutti, ma continueremo ad essere a fianco del Ponte per poter raggiungere presto gli obiettivi prefissati». L’ultima somma messa a disposizione dalla Fondazione Ca.Ri.Civ. ammonta a 33 mila euro «che serviranno – ha spiegato il presidente don Egidio Smacchia – per l’impianto idraulico. Non è un lavoro da poco qui: ci trovaimo di fronte ad una struttura da circa 2 milioni di euro. Speriamo, con l’aiuto di tutti, di poterla inaugurare entro il 2010».
    Il sopralluogo di questa mattina ha permesso di fare un quadro dello stato di avanzamento dei lavori. «La copertura è terminata – ha spiegato don Egidio – gli impianti sono quasi conclusi. Stiamo procedendo con l’intonaco ma mancano ancora le opere murarie per le quali stiamo cercando di reperire 300 mila euro, e tutti gli altri lavori di sistemazione e completamento, per i quali siamo quasi riusciti a raggiungere i 200 mila euro che ci servono». Dunque ancora 500 mila euro di lavori per vedere completata definitivamente l’opera, destinata ad ospitare circa 60 persone, tra minori e adolescenti della Comunità e le mamme in difficoltà con i bambini del programma ‘‘Coccinella’’. FONDAZIONE
    Un salone polifunzionale da 223mq, stanze accoglienti, luoghi di ritrovo per svolgere attività e laboratori, il refettorio dove servire i 160 pasti giornalieri, tre celle frigorfere, servizi e ascensori, tutto a norma, e poi un angolo dedicato alla preghiera. Una sorta di cappella, che sarà dedicata ai ragazzi di tutte le confessioni, progettata dal vescovo, mons. Carlo Chenis, e per la quale i ragazzi della comunità stanno già costruendo un altare in legno: tutto questo è racchiuso nei 2800mq di struttura. «Appena pronta lasceremo la sede di Tuscania, ma manterremo quella di Civitavecchia in via Amba Aradam – ha aggiunto don Egidio – per i sei/sette mesi di accoglienza, prima di trasferire i ragazzi qui a via Veneto». La speranza è quella di concludere presto i lavori e aprire una nuova pagina fatta di solidarietà.