Politica
2 Novembre 2011
Patti territoriali, s’invoca la magistratura

ZONACIVITAVECCHIA – Un consiglio direttivo cruciale quello che si è tenuto venerdì scorso nella sede del Pd di via Papa Giulio II. I democrat cittadini si sono ritrovati, oltre che per organizzare sinergicamente tutte le forze per sostenere alle regionali Emma Bonino, per discutere dei due temi cruciali che hanno ‘‘tenuto banco’’ per tutta la settimana: la gestione del servizio idrico e i ‘‘patti territoriali’’. Sul’’acqua ‘‘bene pubblico’’ pare che il Pd ora abbia le idee chiare: «Il decreto Ronchi – scrivono in una nota dal partito – ha infatti modificato le varie posizioni presenti fino a qualche mese fa e quindi è necessario un imminente confronto diretto con l’assessore provinciale di riferimento Michele Civita, per individuare soluzioni in grado di garantire il principio inderogabile della tutela degli interessi collettivi e del diritto all’acqua come bene pubblico». Più complessa la situazione circa i patti territoriali. Le parole che il primo cittadino ha usato durante la conferenza di giovedì scorso (alla quale era presente anche Alessio Gatti), per i democrat sono più adatte ad uno ‘‘stato di regime’’ che ad una città democratica. «Dare dei nullafacenti – stigmatizzano dal Pd – ai consiglieri del Partito democratico è mortificante per la politica locale e mette allo scoperto lo stesso Moscherini con la sua natura di persona assolutamente lontana da ogni sentimento positivo verso la comunità civitavecchiese e le sue questioni di primaria importanza». Per il Pd a fare chiarezza sull’intera vicenda sarà compito della magistratura. “In relazione alle inquietanti notizie apparse sulla stampa locale  – aggiungono i democrat – concernenti le “scorciatoie” politiche di dubbia legalità che si evincono dalla lunga nota emessa dal Consorzio Luigi Olivieri non disponibile ad accettarle per l’approvazione del Patto Territoriale degli Etruschi” in località “Sterpeto”, il Direttivo e la Segreteria del Circolo del Partito Democratico auspicano che la questione, di competenza della magistratura inquirente, possa trovare i doverosi accertamenti e le attese conclusioni che liberino l’imprenditoria locale dall’incubo di queste ignominiose richieste. Sulla stessa linea l’ intervento della segretaria del Prc cittadino. «Le gravissime accuse lanciate dal Consorzio Olivieri – scrive Valentina Di Gennaro – non vanno lasciate cadere: è necessario che la magistratura indaghi. A prescindere dalla condivisione o meno dei progetti per lo Sterpeto, occorre fare piena luce sul contenzioso del Consorzio Olivieri: quando si parla di logica delle mazzette e di scorciatoie politiche per superare ostruzionismi costruiti ad arte, diventa infatti prioritario un intervento degli organi inquirenti».