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    Società
    2 Novembre 2011
    Piazza Pulita condanna l'ampliamento della discarica

    CIVITAVECCHIA – “L’autorizzazione all’ampliamento della discarica comunale ottenuta dal sindaco viene sbandierata come un risultato importante per la soluzione del problema dei rifiuti. Motivata dalla necessità di sopperire al prossimo ennesimo esaurimento dell’attuale invaso, in realtà, costituisce un aggravamento del problema perché condanna la città a subire ancora per anni una servitù territoriale che produce solo consumo di suolo, deturpazione del paesaggio, inquinamento, rischi ambientali e sanitari”. Lo hanno sottolineato dal comitato cittadino Piazza Pulita, criticando l’attuale amministrazione per non aver neppure preso in considerazione la possibilità di aumentare “gli attuali insignificanti” livelli di raccolta differenziata per sottrarre alla discarica almeno parte dei rifiuti e risparmiare i relativi costi di conferimento. “Una scelta – hanno aggiunto dal comitato – del tutto opposta a quello che invece occorre fare, contraria ad ogni principio di gestione sostenibile dei rifiuti e alle stesse indicazioni comunitarie sempre più stringenti. Moscherini e la sua giunta sanno che non è possibile continuare a scaricare in discarica i rifiuti urbani indifferenziati “tal quali” e che l’Unione Europea ci chiede espressamente di dimezzare il conferimento dei rifiuti biodegradabili. Non ci saranno nemmeno benefici economici per i cittadini perché i costi di smaltimento sono destinati ad aumentare essendo sempre più disincentivato il ricorso alla discarica come sistema di trattamento dei rifiuti ed essendo necessario tenere sotto sorveglianza l’impianto che continuerà a produrre percolato e gas per altri 30 anni dopo la chiusura. Sono ignorate le direttive comunitarie secondo cui il sistema della discarica è destinato a finire e può essere mantenuto come forma di trattamento residuale solo a patto di programmare per ogni impianto un termine certo di chiusura. E’ un’operazione miope ed insensata per tamponare momentaneamente lo scoppio dell’emergenza rifiuti, una patata bollente anzi una bomba con la miccia accesa, che viene passata ai futuri amministratori. Non è più tempo di subire passivamente le conseguenze dei guasti creati da amministratori incapaci ed irresponsabili, è ora di dire basta”.