CIVITAVECCHIA – Quando il cane dorme è meglio lasciarlo in pace. Tanto, secondo i dipendenti Italcementi la stampa ha il dovere di correre in loro soccorso solo su chiamata. Confondono i media con il 113 e ossequiosi nei confronti di chi ha fatto loro promesse dichiarano. «In merito all’articolo del 27 febbraio teniamo a precisare che, fermo restando la veridicità dei contenuti dell’articolo, le foto pubblicate che erano a corredo del pezzo apparivano fuori luogo poiché risalivano ad uno sciopero indetto nei mesi passati quando noi dipendenti non sapevamo ancora l’esito lavorativo della nostra azienda e soprattutto le garanzie per il nostro futuro». Ribadiscono i contenuti dell’accordo con Moscherini per la ricollocazione, preoccupandosi di evidenziare che «l’iniziativa di pubblicare l’articolo sia partita da un solo dipendente che non si è confrontato minimamente con gli altri dell’Italcementi, coinvolti nella vicenda». E qui si sbagliano. L’iniziativa di riferire alla città che i primi 17 dipendenti sono già in cassa integrazione è partita da questo giornale, che di accordi con Moscherini di certo non ne fa. Lo stesso giornale che lo scorso 10 settembre raccoglieva lo sfogo di chi (e loro lo sanno bene) temeva di perdere il proprio posto di lavoro. Ma si sa che i tempi cambiano e la priorità non è più quella di riaffermare il proprio ruolo, ma di compiacere senza fiatare.
Economia e Lavoro
2 Novembre 2011
Quando agli operai bastano solo le promesse

