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    Amministrazione
    2 Novembre 2011
    Quarta Circoscrizione all'attacco sull'acqua all'arsenico

    CIVITAVECCHIA – «Dopo la quarta deroga richiesta e concessa per la presenza di Arsenico, Vanadio e fluoruro oltre il tasso ammissibile stabilito dalla normativa europea e solo dopo essere arrivati all’emergenza perchè altre deroghe, come tutti sapevano, non saranno possibili riteniamo che i cittadini debbano essere tutelati senza subire ulteriori disagi ed altri attentati alla salute». Netta la posizione del consiglio della Quarta Circoscrizione, Intenzionata a dare la giusta informazione «a quanti difficilmente verrebbero a sapere quanto la negligenza ha forse portato ulteriori danni a quanto già di per sé molto grave». «Ad ogni deroga richiesta – affermail parlamentino – la Regione impone la presentazione di un piano di rientro e le relative coperture dei costi, il piano di rientro è la condizione necessaria per ottenere la deroga. Fin dal primo giorno del nostro insediamento come consiglio circoscrizionale abbiamo prodotto una serie di atti, incontri e richieste scritte per conoscere lo stato di fatto del settore idrico e naturalmente di fronte all’ennesimo divieto di non potabilità abbiamo richiesto la visione del piano di rientro che però non ci è mai pervenuto. Ovvio è chiedersi ora il perchè nulla sia stato attuato – dichiarano dalla Quarta – ma soprattutto perché definanziare dal bilancio i 3500000 di Euro destinati alla sistemazione del settore idrico ed anche perchè nessuno dalle Regione ne abbia chiesto conto». Secondo l’organo decentrato appare chiara la grave responsabilità di questo governo cittadino verso la tutela della salute pubblica: «Riteniamo che non solo l’ingestione dell’acqua arrechi danni alla salute – conclude la nota – ma anche l’uso per l’igiene della persona e l’uso per la preparazione dei pasti possano nuocere a chi ne fa uso. Ci dica il Sindaco come intende risarcire i cittadini per le spese sostenute pregresse e future oltreché dirci perché si è rimasti a guardare una situazione che coscientemente si sapeva andare in emergenza».