Politica
2 Novembre 2011
"Befana tricolore", muro contro muro tra Pd e Luzzi

CIVITAVECCHIA – È ormai diventato un caso mediatico la foto di Berlusconi insanguinato apparsa nelle calze della “Befana tricolore” organizzata da Frascarelli e Reginella alla quale hanno preso parte anche il senatore Domenico Gramazio ed il consigliere regionale del PDl Tommaso Luzzi. Proprio quest’ultimo domenica scorsa dalle colonne del quotidiano La Provincia aveva replicato agli attacchi del Partito Democratico civitavecchiese. I democrat coordinati da Roberta Galletta non hanno gradito ed in una nota hanno stigmatizzato quanto precisato dal consigliere regionale. “All’onovole Luzzi – scrivono dal Pd – che, invece di tacere su una vicenda nella quale è evidente lo “scivolone” a dir poco di cattivo gusto, risponde alle critiche con argomenti non inerenti, il Partito Democratico di Civitavecchia rileva che i toni usati sono in linea con l’arroganza e la poca sensibilità dimostrata nella vicenda legata alla manifestazione della “Befana Tricolore” . Il “Partito dell’Amore” ha distribuito ad un gruppo di bambini un’immagine cosparsa di sangue tra giochi e dolci e questo basta a far esclamare vergogna.Se poi come è improbabile, da trenta anni si organizzano questo tipo di manifestazioni, ci chiediamo le foto insanguinate di chi sono state distribuite dal 1980 ad oggi, ricordando che anche se quell’immagine ha fatto il giro del mondo, questo non autorizza nessuno ad usarla non solo nell’ambito dei festeggiamenti di un evento sacro come quello dell’Epifania per fare campagna elettorale, visto che guarda caso tra poco più di due mesi si voterà per il rinnovo proprio del Consiglio Regionale di cui Luzzi è consigliere uscente, ma con evidente e chiaro intento propagandistico di basso profilo politico.E’ infatti qualcun altro ad essere politicamente alla frutta, non certo il Partito Democratico di Civitavecchia al quale si sono rivolti proprio alcuni simpatizzanti del Popolo delle Libertà. Ogni iniziativa che possa stigmatizzare questa vicenda che è tutta a danno di bambini inconsapevoli è tesa a riportare l’azione politica in un ambito di rispetto della decenza comune e dell’elettorato”.

Sull’argomento si registrano interventi anche di molti cittadini che dai media seguono con attenzione questa vicenda.

“Oggi, domenica 10 Gennaio 2010 – scrive un lettore di nome Roberto – apro i notiziari online di Civitavecchia e leggo con stupore e sdegno di cosa sono capaci i politici Civitavecchiesi! Terrorizzare i bambini!!! Strumentalizzarli!? Vorrei tanto capire cosa frulla in testa a questi soggetti! Mettere in mano a dei bambini certe oscenità e, cosa peggiore, sfruttarli per impressionare e far parlare di loro. Qui non si tratta di chiedere interrogazioni al parlamento, non si tratta di fare nessuna guerra, tali soggetti vanno espulsi da ogni ambito politico, e i primi a doverlo fare sono proprio i componenti del loro partito per dimostrare una volta per tutte che in questa città abbiamo bisogno di persone costruttive e non disfattiste”.

“Io sono il genitore di una bambina – scrive un altro lettore – che frequenta la scuola elemetate di via don Milani, la quale ha fatto scrivere dagli alunni di qualche classe, il seguente invito (riporto le parole testuali): Il giorno 6 gennaio 2010, alle ore 11,00 presso l’aula Pucci arrivera’ la Befana. Portare I bambini che riceveranno un dono. Si entrerá solo con le maestre. Quindi, la mattina del 6 carico la mia macchina (con un totale di 6 bambini fra figli e nipoti) e mi dirigo al Pincio. Quando arrivo pero’trovo la prima sorpresa per me. Infatti, all’ingresso trovo un bel manifesto “politico” dove personaggi locali come Frascarelli e Reginella, insieme ad altri esponenti regionali del PDL, hanno organizzato la festa della Befana tricolore. Accanto, un altro cartello dove si specifica che la festa e’esclusivamente ad invito. Resto confuso per un po’ ma vado avanti spinto dalla voglia dei bambini di incontrare la Befana. Tuttavia all’ingresso comunico il cognome (cosa necessaria per far parte della festa, neanche ci fosse Berlusconi stesso all’interno dell’aula) ma, mistero, noi non eravamo nella lista. Chiedo spiegazioni e dico dell’annuncio della scuola ma mi viene ripetuto che se il cognome non é nella lista non si puó entrare. Disgustato me ne vado, sia perche’ ero all’oscuro che fosse un’attivita’ di propaganda politica sia per il freddo comportamento degli organizzatori di fronte a miei bambini delusi. Solo il giorno dopo vengo al corrente che i bambini sarebbero comunque riusciti ad entrare nel caso fossero riusciti a contattare la loro maestra quel giorno. Tutto questo per dire che non e’ assolutamente vero che la festa era organizzata e quindi propagandata (come da da trent’anni) solo per i figli degli iscritti, dei militanti e dei simpatizzanti di An, oggi del Pdl, cosa che io non sono. Anzi, si e’ utilizzata la scuola per tranne in inganno genitori come me che non sapevano assolutamente dell’aspetto politico della festa, e che comunque, per vedere felici i loro bambini sarebbero passati sopra, almeno per una volta, ai propri credo politici”.