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    Politica
    2 Novembre 2011
    "Comune-Acea, episodio sconcertante"

    CIVITAVECCHIA – “Se venissero confermati i rumors in merito alla svendita del Servizio Idrico Pubblico Comunale alla Società Acea Ato 2, in seguito all’accordo raggiunto nottetempo tra i Rappresentanti di Acea e il Sindaco Gianni Moscherini, ci troveremmo di fronte ad un episodio sconcertante”. Esprimono preoccupazione anche l’associazione “25 Aprile” e i Giovani Democratici di Civitavecchia, alla luce dell’allarme lanciato dal gruppo consiliare del Pd che, sabato, ha parlato di “un incontro carbonaro” tra il sindaco Moscherini e i vertici dell’Acea per definire i dettagli dell’accordo. “Ci chiediamo come sia possibile – hanno spiegato –  che un Sindaco possa effettuare una transazione che modifichi sostanzialmente la qualità della vita dei suoi concittadini, senza neanche consultarsi con il Consiglio Comunale e se sia veramente possibile che un atto così condizionante per la città, debba essere appreso a cose fatte dai giornali e non in fieri dal Sindaco stesso. Chiediamo e pretendiamo chiarimenti da Palazzo del Pincio in merito alla questione. Non sarebbe accettabile che un Amministratore Pubblico svolgesse le funzioni, avocategli dagli elettori, in uno stato di segretezza eliminando qualsiasi forma di democrazia partecipata”. Se l’accordo fosse confermato, l’associazione e i Giovani Democratici si chiedono se “il Comune – hanno spiegato – potrebbe con la sua quota di partecipazione azionaria irrisoria (0,0000003%) assicurare il regolare Servizio Idrico, in tutti i suoi aspetti di gestione, manutenzione e distribuzione, se sarebbe in grado di impedire i possibili aumenti delle tariffe e avrebbe così la certezza di far uscire definitivamente la città dalle cicliche crisi idriche, che hanno portato al collasso il servizio e recato un grave danno ai civitavecchiesi. In caso di conferma della stipula dell’accordo e se non venisse immediatamente fatta chiarezza sul futuro del servizio idrico cittadino, e quindi sul futuro della Città, provvederemo ad incalzare un’Amministrazione che si sarebbe dimostrata non trasparente, non democratica ed incoerente: non degna di fiducia. Noi siamo convinti che l’acqua sia un bene comune da preservare e la sua gestione debba essere pubblica in tutti i suoi aspetti, in modo da garantire gli standard di qualità e l’accessibilità eguale per tutti i cittadini”.