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    Amministrazione
    2 Novembre 2011
    "Dai sindacati una difesa d'ufficio"

    CIVITAVECCHIA – “La difesa d’ufficio dei sindacati confederali ha veramente dell’incredibile”. Così il Vice Sindaco, Enrico Zappacosta, interviene in merito alla nota con la quale le segreterie territoriali generali di Cgil, Cisl e Uil hanno criticato la procedura di commissariamento avviata per l’Autorità Portuale. “E’ infatti incredibile che le organizzazioni sindacali intervengano a favore o contro un commissariamento del Porto, soprattutto quando la procedura attivata non è di carattere politico ma legata alla mala gestio, certificata da ispezioni ministeriali. Viene il dubbio che questi grandi difensori dell’etica pubblica, della legittimità degli atti pubblici e della correttezza escano in difesa del Presidente dell’Autorità Portuale solo perché ritengono quest’ultimo amico di partito o facente parte della “squadra” di centro-sinistra. Ma allora, esistono due facce della legalità, una su misura dei personaggi amici a cui tutto è consentito, l’altra riservata ai nemici, vale a dire il centro-destra, per i quali le accuse si costruiscono anche a tavolino? Mi chiedo inoltre come mai tali sindacati non siano informati di ciò che è invece sotto gli occhi di tutti i civitavecchiesi, cioè il sostanziale fallimento di questa gestione portuale, verificabile con i numeri. O forse si ritiene di dar peso a Ciani quando “vende” per buoni gli aumenti come il +204% di movimentazione del carbone, frutto solo dell’apertura della centrale di Torre Valdaliga Nord? E ancora: dove sono andati a finire i dati delle merci varie, i posti di lavoro della Seport e dell’Autogrill, gli impiegati del traffico auto che si è pesantemente ridotto? Dov’è l’attenzione al calo anche dei commerci legati all’agroalimentare, ai container che una volta passavano pieni e che invece oggi transitano vuoti per il porto? Dove sono finiti i traffici aggiuntivi portati tempo fa per implementare l’occupazione del centro intermodale, ormai avviato al fallimento? E poi, soprattutto: si faccia lavorare il ministro, si faccia lavorare la Corte dei Conti, che ha indicato una responsabilità di danno erariale per l’ammontare di quasi 400 mila euro per spese improprie avvenute durante la gestione del Presidente. Chi devono difendere, questi sindacalisti di maniera, il Presidente e i suoi autisti da 224 mila euro all’anno, oppure gli autisti veri che guadagnano sì e no un terzo lordo di quelli portati da Roma? E poi: nell’esprimere la loro opinione contraria al commissariamento, hanno tenuto conto del parere negativo dato dal sindacato interno all’ente contro la proposta di inserimento dei due autisti? Queste sono le domande alle quali i lavoratori del porto e tutto lo sviluppo della città aspettano risposte, e non una difesa degli amici in un quadro disastroso come quello che la realtà portuale registra. Altrimenti alla “mala gestio” di chi presiede l’Autorità Portuale dovremo aggiungere anche quella di chi dovrebbe difendere il diritto dei lavoratori. Ognuno faccia il proprio mestiere”.