Società
2 Novembre 2011
"I dipinti di Raffaello già dimenticati"

CIVITAVECCHIA – «Mi riaggancio alla recente segnalazione di Antonio Manunta circa i tesori archeologici e culturali che nessuno in questa città vede o fa finta di non vedere, vedi il caso della villa dell’imperatore Traiano in località Case Verdi conosciuta anche come Vigna De Filippi, per ricordare all’Amministrazione Comunale che tra le atre cose è trascorso oltre un anno dalla notizia bomba, ma neanche tanto visto che lo scoop era datato di quasi 40 anni, da quando a Civitavecchia sono stati rinvenuti alcuni preziosi dipinti all’interno di una casa privata e attribuibili a Raffaello Sanzio». Lo dichiara Roberta Galletta, affermando che «esistono altre copie antiche delle Stanze che il genio di Urbino eseguì in Vaticano, negli anni tra il 1511 ed il 1514 per l’appartamento del papa Giulio II, aveva richiamato nell’ottobre dello scorso anno l’attenzione di personaggi del mondo della cultura e dell’arte, tra cui Vittorio Sgarbi intervenuto a Civitavecchia nell’ambito di un convegno sul Rinascimento a Civitavecchia, nonché del sottosegretario ai Beni culturali Francesco Giro, tutti concordi nel constatare che la questione poteva avere importanti risvolti culturali ed economici per il rilancio della città». «Tutti sottolinearono la necessità di mettere al centro dell’agenda politica dell’Amministrazione Comunale il famoso ritrovamento – aggiunge il segretario del Pd – organizzando eventi che avrebbero potuto far conoscere non solo il luogo ma anche il ruolo della nostra città durante il Rinascimento anche grazie alle attuali testimonianze monumentali ancora visibili del passaggio dei grandi geni dell’arte italiana: Antonio da Sangallo, Raffello, Donato Bramante e lo stesso Leonardo da Vinci. A distanza di un anno – afferma – è lecito chiedere all’Amministrazione Comunale perché ancora non abbia provveduto a fare qualcosa per lanciare questo ulteriore tesoro che Civitavecchia possiede».