CIVITAVECCHIA – Inizia già a far discutere il bilancio di previsione del Pincio. Una manovra finanziaria che l’assessore De Angelis ha quantificato in circa 60 milioni di euro, ma c’è un particolare: giungerà infatti l’ultima tranche da 13 milioni di euro della convenzione comune-Enel. De Angelis, dal canto suo è ottimista e intanto ha già sottolineato le spese che incidono di più sulle casse del Pincio: una su tutti l’acqua, che, testuali parole, “continua ad incidere in maniera pesante sulle finanze comunali”. La ricetta dell’assessore è la stessa del sindaco: se l’amministrazione cederà il settore ad Acea o a chiunque altro, si avranno molte più risorse da investire su altri settori. Dal comune invitano la città tutta a guardare al futuro con fiducia, perché il certosino lavoro di risanamento sembra aver portato i suoi frutti, tanto che proprio De Angelis parla di “piccoli margini per dare alla manovra una impronta politica”. Ma per la lista civica Ambiente e Lavoro il futuro è tutt’altro che roseo. “Abbiamo letto le dichiarazioni dell’assessore De Angelis – scrivono dalla lista di Petrelli – l’assessore si attribuisce il merito di aver realizzato un documento programmatico con il quale si rispetta, anche per quest’anno, il Patto di stabilità ed esalta la sua azione per aver lasciate invariate le tasse quali l’addizionale IRPEF ed I.C.I..Risultati positivi che però non devono trarre in inganno.La situazione finanziaria dell’Ente è tutt’altro che rosea”. Da Ambiente e lavoro ribadiscono quindi che quest’anno nelle casse comunali entrerà l’ultima tranche da Enel di 13 milioni e che il prossimo anno uno degli swap elaborati dal governo di centrodestra inizierà la fase di riscossione generando sul bilancio altri oneri finanziari. “E se a questo aggiungiamo che i bilanci delle nuove SOT sono tutt’altro che stabili – aggiungono da Ambiente e Lavoro – e che eventuali e probabili disavanzi graverebbero sempre sul bilancio di Palazzo del Pincio comprenderete perché invitiamo l’assessore ad essere più cauto nelle dichiarazioni”.
Tra i problemi che evidenziano da Ambiente e Lavoro c’è la mancata riscossione da parte del Pincio di alcuni servizi che invece potrebbero contribuire in maniera copiosa al “benessere” finanziario del Comune. “E’ vero che il servizio idrico incide “in maniera pesante sul bilancio” ma è altrettanto vero che è stato messo in queste condizioni per creare le premesse di una privatizzazione. Ribadiamo che il servizio sarebbe in pareggio se si adottassero semplici misure quali quella di far pagare le grandi utenze per il quantitativo certo di acqua prelevata dalla rete ed una fatturazione degli utenti regolare. C’è un’altra omissione che non sappiamo se De Angelis l’abbia fatta se per dimenticanza o precisa volontà. Su questo bilancio grava anche il mancato introito della TOSAP per 800.000 euro da parte del concessionario, riscosso dai cittadini ma non versato nelle casse comunali”.
Da Ambiente e lavoro però, nonostante le critiche, registrano un particolare positivo: questo Bilancio dovrebbe lasciare invariata per quest’anno la Tariffa d’Igiene Ambientale; ma di questa “vittoria” ne reclamano la paternità i cittadini. “È un risultato – concludono dalla lista civica che dobbiamo ascrivere ai cittadini che hanno impedito con una petizione, promossa dalla nostra lista, quella ristrutturazione di Etruria servizi per cui la raccolta rifiuti, differenziati e non, si sarebbe dovuta svolgere in orari notturni; ristrutturazione proposta dai vertici Etruria e condivisa ed autorizzata dalla giunta comunale, una ristrutturazione che avrebbe comportato un aumento del 20,86%”.
Ma al di là dei numeri e delle prospettive tutt’altro che rosee la vera “tempesta nera” quelli di Ambiente e Lavoro la vedono all’orizzonte, accanto alla centrale di Torre Valdaliga Nord. Tra i pensieri degli esponenti della lista civica, il presagio di una riconversione a carbone anche di Tvs è tutt’altro che svanito. “Non vogliamo fare le cassandre – precisano – ma c’è tutt’altro che da rimanere tranquilli, a meno che qualcuno non abbia già deciso di assegnarci altre servitù o venderci la nostra già precaria qualità ambientale in cambio di un probabile dissesto, finanziario”.
Mat. Mar.

