Porto
2 Novembre 2011
"Inquinamento da porto, serve un tavolo"

CIVITAVECCHIA – Ha inviato una nota all’Arpa Lazio, al comandante della Capitaneria di Porto Fedele Nitrella, al presidente dell’Autorità Portuale Fabio Ciani e al procuratore capo Gianfranco Amendola denunciando la situazione relativa alla qualità dell’aria, in relazione alle attività portuali e, in particolare, alle emissioni dei motori delle navi all’ingresso, in uscita ed in sosta nel porto. Il consigliere comunale di Italia dei Valori/Ambiente e Lavoro Vittorio Petrelli parla di un problema che, nonostante i controlli, nonostante la campagna di monitoraggio presentata proprio da Arpa e Procura della Repubblica a settembre scorso, nonostante le denunce anche recenti, “prosegue quotidianamente – ha spiegato – risulta infatti chiaramente come l’eccessiva produzione di “fumo nero” continui, senza che siano attuati interventi per porvi un limite. Guardando verso ovest di mattina, per le particolari condizioni della notte che favoriscono il ristagno dell’aria, è visibile una nube o una striscia nero/rossastra che aleggia al di sotto dell’altezza delle ciminiere delle due centrali termoelettriche, e quindi non riconducibile agli impianti di Torre Valdaliga Nord o Torre Valdaliga sud. Per questo è ormai improrogabile un intervento di tutti i soggetti che hanno competenze in materia. Non voglio in nessun modo fermare le navi, né fare polemica, ma voglio che si prenda atto di un problema che, specie nel periodo estivo, mette a rischio la salute dei cittadini”. Petrelli chiede così all’Arpa di potenziare i sistemi di monitoraggio, nel rispetto delle proprie competenze e della normativa, per conoscere meglio la specifica influenza dell’inquinamento navale. Alla Capitaneria di Porto di controllare la tipologia dei carburanti delle navi, specialmente i traghetti, e lo stato dei motori e degli annessi impianti, come appunto quello delle emissioni. All’Autorità Portuale “di promuovere – ha spiegato – quel tavolo istituzionale più volte chiesto, per valutare tutti gli aspetti del fenomeno e scegliere la soluzione migliore, garantendo la produttività del porto e la salute dei civitavecchiesi. Tavolo che a Venezia ha già assicurato interventi efficaci. Ad esempio sarebbe possibile adottare, nei periodi di maggiore traffico, e quindi di maggiori emissioni inquinanti e in considerazione della quantità di emissioni, modalità diverse di accesso al porto, come una volta veniva fatto con i rimorchiatori magari a quelle compagnie o navi che nonostante “avvisate” rimangono indifferenti. In ogni caso, un tavolo istituzionale aperto può garantire la possibilità di analizzare tutti i problemi, e non limitarsi allo svolgimento di una campagna di monitoraggio peraltro, autoreferenziante ed autogestita. Chiedo, infine, al Procuratore capo di Civitavecchia di vigilare perché è bene, proprio per il principio di precauzione, agire per prevenire il problema dell’inquinamento piuttosto che sanzionarlo”.