CIVITAVECCHIA – Ancora un punto a favore della difesa, questa mattina, nel corso del processo scaturito dalla cosiddetta “Operazione Meco”, proprio dal soprannome dell’imputato principale, Domenico Gabelli, accusato di estorsione e difeso dagli avvocati Giuseppe Di Chirico e Lorenzo Mereu. Dei quattro testi di accusa che si sarebbero dovuti ascoltare, alla fine se ne è presentato solo uno. L’uomo, secondo le ricostruzione, avrebbe dovuto restituire 19 mila euro a Primo Petronilli, condannato la scorsa settimana a tre anni. Si trattava di una trance relativa al pagamento di alcuni beni venduti proprio dallo stesso Petronilli. Ma, secondo quanto riferito in aula, il teste avrebbe negato di aver mai ricevuto pressioni o minacce da parte di Domenico Gabelli per riconsegnare il denaro dovuto ed estinguere così il debito nei confronti di Petronilli. A quel punto il collegio ha aggiornato il processo al prossimo 13 maggio, quando verrà conclusa, con molta probabilità, l’escussione di tutti i testi della accusa.
Cronaca
2 Novembre 2011
"Meco", negate in aula pressioni o minacce

