CIVITAVECCHIA – Parlano di notizie non veritiere e dannose per il buon nome e la gestione della società e annunciano azioni legali a tutela dei soci, degli amministratori e dei lavoratori nel caso in cui si possano ripresentare interventi tesi a screditare o diffamare l’operato della società. I membri del Cda della Seport non ci stanno al fuoco incrociato di accuse che sono piovute in questi ultimi giorni e anzi, rinnovando la fiducia al presidente Gino Lorenti Garcia, ha ritenuto necessario fare alcune precisazioni sulla vicenda che ha messo sotto i riflettori la società di interesse generale del porto, che si occupa del verde e dei rifiuti. “La Seport – spiegano – è una società privata con partecipazione pubblica minoritaria, non è pertanto una municipalizzata a totale partecipazione pubblica, che ha durata fino al 2050 ed è nata per la gestione dei rifiuti portuali. Non è un azienda “sull’orlo del fallimento”, è un azienda che come tante nel panorama imprenditoriale italiano deve fronteggiare una situazione di crisi generale che sta affliggendo l’economia mondiale, nonostante ciò le retribuzioni vengono pagate con regolarità, così come imposte, tasse, contributi, fornitori e rate di finanziamenti e mutui”. Secondo quanto riportato dal Cda, inoltre, non esiste alcuna perdita di bilancio di 600 mila euro, “ma esiste – spiegano – una flessione prevista dei ricavi del 2010, dovuta a minori commesse e alla ridotta competitività degli impianti conseguente anche alla perdita di commesse da parte dell’utenza. Pur avendo ridotto tutti i costi ipotizziamo comunque una perdita che potrà essere mitigata ricorrendo agli ammortizzati sociali. Non esiste alcuna strategia occulta per “facilitare l’ingresso in società” di altre aziende, le scelte commerciali operate vanno nel senso del perseguimento degli obiettivi aziendali”. Anzi, su questo punto, riprendendo le parole del consigliere del Pd Marietta Tidei che ha parlato di una società che “da anni forniva servizi alla Seport Srl a detta di tutti con grande professionalità”, dalla società hanno chiarito che proprio questa azienda offriva dei servizi economicamente meno vantaggiosi di quelli di cui sia avvale oggi Seport. “I nostri impianti – hanno aggiunto – realizzati nel corso degli anni, dal punto di vista tecnologico non consentono ad oggi una gestione efficiente ed efficace che consenta alla società di competere in termini di tariffe con altre realtà portuali nazionali ed internazionali maggiormente competitive dal punto di vista impiantistico. Proprio per recuparare questa competitività il 27 luglio 2010 al presidente Garcia, che prima di quella data deteneva soltanto potere di controllo, sono stati conferiti i poteri per gestire la parte commerciale dell’azienda”.
Porto
2 Novembre 2011
"Si sta screditando e diffamando la società"

