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    Società
    2 Novembre 2011
    "Terminal Cina, un ulteriore tracollo per città"

    CIVITAVECCHIA – “Concordiamo con il Sindaco e con il suo novello e fedele portaborse Perello: “La realizzazione del Terminal Cina è un’autentica svolta storica per la città e per il comprensorio”. Una svolta negativa, però, che, al contrario di quanto da questi affermato, costituirà il definitivo affossamento del nostro territorio, seppellendo sotto una colata di cemento l’ultimo tratto di costa fruibile di Civitavecchia dopo averlo regalato ai grandi privati e sancendo la catastrofe ambientale che né sarà la ovvia e naturale conseguenza”. E’ questo il commento delle segretarie del Forum Ambientalista e di Italia Nostra Simona Ricotti e Roberta Galletta, che hanno sottolineato come “è ormai un dato di fatto che purtroppo mai si senta questa Amministrazione proporre, discutere e ragionare di progetti sostenibili per la popolazione e la città, che ne valorizzino caratteristiche e potenzialità, mentre è ormai costante l’impegno su progettualità iperboliche – hanno aggiunto – avulse dai piani di programmazione vigenti, che devastano il territorio e ne peggiorano la qualità della vita e dell’aria con argomentazioni che ne mistificano il reale impatto ambientale nonché la valenza economica a favore solo ed esclusivamente di interessi privati, spesso oscuri e poco chiari. Non è infatti un segreto, essendo stato oggetto di un approfondita inchiesta anche su un giornale di levatura nazionale come l’Espresso, che la società “Centrale Finanziaria Generale”, con la quale il sindaco ha firmato l’ormai famigerato accordo per il megaprogetto, naviga in cattive acque finanziarie, tanto che il suo presidente Giancarlo Elia Valori, nello spiegare il deficit di 3,6 milioni di euro, ha dovuto presentare un nuovo piano di aziendale basato sulla dismissione di molte delle attività in essere e sulla realizzazione, in accordo con il gruppo cinese HNA, del progetto di ammodernamento del porto di Civitavecchia con nuovi terminal e attrattive turistiche. Una operazione di risanamento del bilancio aziendale di una grande, quanto discussa, società privata: a questo viene ridotto il nostro territorio. Spiace poi prendere atto che un giovane politico come Perello, sostenitore della necessità di progetti per il territorio, faccia finta di non vedere e sapere che la realizzazione del Terminal Cina lungo la costa e la pineta della Frasca comporterà la definitiva e completa distruzione dell´ultimo tratto di mare fruibile, portando solo uno sviluppo/non sviluppo inquinante e non sostenibile”. Le due associazioni ribadiscono quindi la ferma contrarietà a progetti giudicati “folli e faraonici che nulla hanno a che vedere – spiegano – con la comunità locale che ha invece bisogno di una progettualità che contemperi le esigenze di tutta la cittadinanza in armonia con l´ambiente circostante in un’ottica proiettata alla sostenibilità. Civitavecchia ha già da tempo pagato un prezzo altissimo agli incantatori di serpenti che spacciano la cementificazione come opera necessaria allo sviluppo. Con la realizzazione il Terminal Cina in un’area peraltro già sottoposta ad una notevole pressine industriale e tutelata anche per questo da vincoli di natura ambientale e archeologica, tanto da essere inserita nel Piano Territoriale Provinciale Generale (PTPG), approvato recentemente, “nell’elenco delle aree protette“ in quanto “area, meritevole di tutela per la quale è in corso la procedura d’istituzione”, la qualità della vita di Civitavecchia subirà un ulteriore tracollo. Questa è la svolta macabra che attende la città ed a cui il sindaco Moscherini e i suoi novelli portaborse vorrebbero condannare la città. A questo ci opporremo con tutte le nostre forze”.