Politica
2 Novembre 2011
Regionali tra veleni e promesse sospette <br />

CIVITAVECCHIA – La campagna elettorale per il rinnovo del consiglio regionale a Civitavecchia è partita con il piede sbagliato. Sono infatti iniziati i giochi trasversali e i dispettucci dei quali la politica civitavecchiesi non riesce proprio a fare a meno, abituata da anni a un propagandismo provinciale secondo il quale ad ogni voto deve corrispondere obbligatoriamente un favore. Da altre parti la situazione non è granché diversa, ma almeno manca la pretesa di voler necessariamente apparire coerenti. La prima lamentela di questa tornata elettorale è arrivata dall’Associazione Agraria di Civitavecchia: qualcuno ha telefonato ai soci per conto dell’ente, promettendo l’assegnazione di terreni agricoli in cambio del voto per un candidato alla Regione Lazio. Telefonate false e prive di fondamento, tanto che l’Associazione Agraria ha subito parlato di telefonate false e prive di fondamento. «L’associazione rivendica il proprio ruolo distinte e distante da ogni partito o movimento politico – ha dichiarato il presidente Franco Barlafante – future assegnazioni di terreno avverranno esclusivamente secondo il criterio dell’aznianità di iscrizione». Eppure le ultime elezioni dell’Associazione Agraria hanno dipinto una realtà ben diversa: proclami in pompa magna, contrapposizioni e veleni degni della peggiore delle realtà politiche locali hanno fatto da cornice a consultazioni per le quali il gioco non è certamente valso la candela. Come dire, chi di politica ferisce di politica… Quando però si sconfina alla ricerca di espedienti e mezzucci popolani, le premesse di un rilancio vengono a mancare e il cambiamento diventa utopia. Che vinca l’una o l’altra parte politica.